Non c’è come facebook dove anche le notizie vecchie ripartono da zero. In questi giorni è riesplosa la vicenda della vendita della seggiovia dello Scanapà. La società che la vende ha avuto e ha contatti con possibili compratori. Sono state contattate le società confinanti, la “Neve” del Passo della Presolana che sarebbe sulla carta la più adatta per completare i servizi offerti in zona, ma anche Colere che adesso è passata di mano, dove il problema è che la seggiovia dello Scanapà non sembra adatta a sostituire quella di Carbonera. Va chiarito questo punto perché la società che ha rilevato l’impianto, la VICO, non opera direttamente, è una di quelle società che fanno compravendita, rilevano impianti per rivenderli.
Ma siccome niente è così attuale come una notizia vecchia, e lo si vede dai commenti più o meno scandalizzati con aggiunta di “vergognoso/i” che si sprecano, cerchiamo di ricostruire la storia di come si è arrivati a vendere la seggiovia. Lo facciamo con l’aiuto dell’attuale sindaco di Castione, Angelo Migliorati che ha voluto “fare chiarezza” già mesi fa, ma evidentemente quello che viene messo online si perde e ogni tanto bisogna rinfrescare la memoria: tutto comincia con la costituzione di una società, la Monti del Sole. Ecco i vari passaggi:
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La “Monti del Sole srl” viene costituita nell’anno 1986 (Amministrazione Sozzi) da Tomaso Tomasoni (ex Sindaco, commerciante), Felice Spampatti (albergatore), Natale Migliorati (commerciante), Alessandro Pasinetti (per la società NEVE srl – Passo Presolana), Marco Razza (per la società SIRT SpA – Monte Pora) con l’intento di creare un collegamento a fune tra il Passo della Presolana ed il Monte Pora.
La società non riesce nell’intento e rimane inattiva sino al 2000, quando riceve un importante finanziamento da Regione Lombardia (circa 800 milioni di lire) per sostituire la vecchia seggiovia Scanapà con un nuovo impianto (Amministrazione Migliorati).
Nel 2002 la società realizza il nuovo impianto di risalita dal valore di circa 1.200.000 euro, utilizzando il contributo regionale e sottoscrivendo un mutuo con UBI Banca di euro 414.000 per la quota mancante.
Nel 2003 la Monti del Sole stipula con la società NEVE srl un contratto di affitto ventennale dell’impianto con canone annuo di circa 36.000 euro per i primi 16 anni e di 60.000 euro per gli ultimi quattro anni.
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