Marco sta sistemando alcune riviste sugli scaffali, fuori il vento del lago soffia la brezza mattutina, al bar Vulcano il profumo di caffè si mischia al sapore del lago che sbatte libero dentro un mattino di inizio autunno. Marco Manera, 29 anni, è al lavoro nella sua edicola cartoleria, un edificio ad archi antico che sa di casa, come il sorriso di Marco.
Questa è la storia di un ragazzo innamorato del suo paese, Castro, 1300 abitanti, figlio unico, che se lo vedi di anni ne dimostra molti di meno, lui che a Castro è il punto di riferimento per tutti, da anni in oratorio, consigliere comunale, factotum di Don Giuseppe, il parroco.
Mentre beviamo il caffè al bar prima di andare da lui un ragazzo ci dice: “Se muore qualcuno in paese tutti andiamo da lui a chiedere chi è, lui è il custode di ogni notizia di Castro”.
Lui che vive da solo da 8 anni, poco più che ventenne, quando i genitori se ne sono andati a vivere a Branico, frazione di Costa Volpino. Lui che ha voluto rimanere qui e che dopo un po’ di lavoretti ha deciso di mettersi in proprio e aprire un’attività tutta sua: “Io qui sono davvero a casa – sorride Marco – amici, oratorio, famiglia, paese, il Comune, insomma, qui ho tutto. Ho frequentato il CFP a Endine, tecnico delle vendite, poi qualche lavoretto in giro e nel 2017, il 2 di gennaio ho deciso di aprire l’edicola”.
Rileva la licenza dalla storica e antichissima edicola del centro storico che chiudeva e comincia: “Pensavo di aprirla a Lovere, ma gli affitti erano altissimi e poi quando ho trovato questo posto mi sono detto ‘qui fa per me”. Già, fa per Marco: “E un po’ alla volta ho allargato ad altri prodotti, vendo anche fiori, vedi?”. Marco mostra composizioni floreali e mazzi di fiori: “Mi piacciono molto e danno un’atmosfera diversa al locale”. Tutto da solo? “Mia madre viene spesso a darmi una mano”. E a casa? “Mi arrangio, cucino io oppure anche qui arriva qualche piatto pronto dai miei”. Com’è il giro in edicola? “Buono, di gente ne viene sempre, anche turisti, quest’anno visto il covid sono stati meno dell’anno scorso, però io ho sempre lavorato, anche nel boom della pandemia, a marzo e aprile, non ci siamo mai fermati, consegnavo a domicilio”…
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