Due cugini, Alessandro Bertocchi e Carmelo Muzio, soltanto un anno di differenza, 17 e 16 anni, ruoli diversi in campo, difensore centrale e trequartista, maglia numero cinque e la numero dieci. Li unisce una grande passione, che entrambi hanno scritto nel dna, quella per il calcio. Vicini di casa, a Cerete Basso, compagni di avventure e di vita. Alessandro e Carmelo indossano la casacca dell’AlbinoLeffe, rispettivamente nella Berretti e nell’Under 17, ma i primi calci tirati al pallone sul campetto del vicino Oratorio, lì dove tutto è iniziato, restano ricordi indelebili. “Giocavamo anche in venti nel campo da sette, eravamo davvero in tanti e noi eravamo i capitani delle nostre squadre. Da queste partitelle è nata la mia passione per il calcio. Io e Carmelo siamo cresciuti insieme, quante volte abbiamo giocato a pallone fuori casa e quanti palloni sono finiti nei loro giardini. Quando ci vedono ci dicono sempre ‘guarda i calciatori’… sono felici per noi e ci dicono di continuare così”, spiega Alessandro, che oggi quella fascia l’ha cucita sul cuore.
Capitano della sua Under 19 biancoceleste e della Rappresentativa Nazionale Lega Pro Under 17 che a inizio giugno l’ha portato fino a Cava De’ Tirreni: “Significa dare l’esempio sia in campo che fuori, un capitano si vede negli atteggiamenti e dai fatti”.
Lui che non è un gran chiacchierone ma… “in campo parlo con la squadra e se si gioca male, bisogna anche saper alzare la voce… è una bella responsabilità. E io spero di essere un buon capitano per i miei compagni..
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