Il cantiere dell’asilo nido a Cerete Alto è iniziato da poco più di una settimana, a fine mese si attende l’inaugurazione della Strada di Alguarino, la pista ciclopedonale e antica via che portava a Songavazzo e intanto in cassaforte altri due finanziamenti che sfiorano il milione di euro in totale. Una meraviglia di estate per Cinzia Locatelli, l’ultima da sindaco del secondo mandato (ma potrà fare anche il terzo perché il paese non supera i 5000 abitanti). A Cerete si voterà nel 2024, ma come sono stati questi anni trascorsi con la fascia tricolore cucita sul cuore?
“Questi quattro anni sono stati faticosi, però fortunatamente non erano i primi perché ne avevo altri cinque alle spalle e questo mi ha aiutato in una serie di situazioni, a partire dalla gestione della pandemia a tutto quello che ne è derivato. Probabilmente se avessi dovuto prendere confidenza con la macchina amministrativa, non sarebbe stato lo stesso. Tutto sommato credo che sia andata bene, come sempre ci sono stati alti e bassi, come sempre tante cose sono state fatte e altre le avrei volute fare, però mi dico sempre che si fa tutto un passo alla volta altrimenti si accavallano i pensieri oltre che le azioni”.
Non è finita qui, c’è ancora qualche mese di lavoro, cosa manca ancora da fare? “Abbiamo lavorato tanto sulle opere perché è una cosa ha tirato l’altra e ci siamo trovati a dover gestire quelle. Ho un po’ il rimpianto, se così lo possiamo chiamare del fatto che avrei potuto dedicarmi di più anche ad altro, penso per esempio ai rapporti con le persone, cosa che avevo gestito meglio nel primo mandato, ma non per mancanza di volontà, ci tengo a sottolinearlo”.
Gioie? “Ce ne sono state tantissime, ogni volta che riesco a raggiungere un obiettivo, grande o piccolo che sia o anche solo a risolvere il problema di qualcuno, che magari è piccolo ma è un un peso, mi piace molto l’idea di essere d’aiuto per qualcuno”.
Delusioni? “Mi dispiace che sia tendenzialmente peggiorata l’opinione della gente nei confronti degli amministratori, dello Stato, della cosa pubblica, c’è un po’ di disincanto nei confronti di questo mondo”.
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