Fuori le campane scandiscono le 14:30 di un pomeriggio soleggiato, dentro il suo ufficio il sindaco Cinzia Locatelli fa ordine sui tanti progetti che affollano la scrivania. Manca un mese alla fine del 2023, l’ultimo pieno da primo cittadino, almeno per questo mandato.
Tempo di bilanci: “È stato un anno impegnativo come gli altri nove (sorride, ndr) ma siamo riusciti a raggiungere degli obiettivi importanti e penso sia l’anno in cui abbiamo fatto il maggior numero di inaugurazioni. Il 2023 è andato molto bene anche a livello di ottenimento di contributi e di realizzazione delle opere, siamo riusciti a fare quello che ci eravamo prefissati nei tempi che avevamo immaginato. Anche se a dire la verità, ci sono tante cose da fare… per ogni cosa che faccio me ne vengono in mente altre due; la lista invece di accorciarsi si allunga”.
Cosa bolle in pentola? “Abbiamo appena partecipato ad un bando per la realizzazione del primo lotto di via Marconi e siamo in attesa del risultato. È uscito pochi giorni fa un decreto che ci fa rientrare tra quelli che hanno passato la prima fase di realizzazione della nostra comunità energetica, che abbiamo tenuto un po’ sottotraccia, ma sulla quale stiamo lavorando con l’Unione dei Comuni e il Comune di Rovetta, che è il capofila dell’operazione, quindi ci sarà un bel po’ da fare per un progetto importante che si realizzerà in alcuni anni”.
Ci soffermiamo sull’edificio di via Marconi: “É un progetto molto ambizioso e per ora abbiamo potuto presentare solo il primo lotto, che consiste nella realizzazione della mensa scolastica. Uno spazio che durante l’estate e al di fuori degli utilizzi da parte della scuola, sarà a tutti gli effetti un luogo di somministrazione pasti che potrà essere utilizzato anche dalle associazioni per le feste. Insomma un luogo molto importante visto che in questo momento a Cerete Basso ci manca, almeno a livello di amministrazione comunale. La mensa si sta attualmente appoggiando all’Oratorio che ci sta dando un grande supporto e ci affianca in questa necessità, però ci sembrava giusto rendere indipendenti le due realtà, anche perchè a livello gestionale far convivere tutto in un unico spazio diventa sempre complesso. È una parte di un investimento molto grosso e con questo lotto non andiamo a coprire nemmeno il 50% dell’opera, però è un primo passo”.
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