Il vociare allegro di alcuni bambini che si divertono all’interno del parco giochi contrasta con il silenzio di un sagrato vuoto e ancora vestito a festa per l’ingresso del nuovo parroco, don Stefano Ubbiali. “Ho parcheggiato proprio ora a casa”, leggo sul display del mio telefono, alzo lo sguardo e don Stefano è già lì, al cancello dell’Oratorio ad aspettarmi. “Sono ancora catapultato tra qui e Bergamo dove sto sistemando le ultime cose, ma sono davvero contento”. Questa è la sua nuova casa, proprio sopra l’Oratorio, che oggi è chiuso. “Qui se non ricordo male c’è una panchina, possiamo sederci”, e allora don Stefano inizia a raccontare i suoi primi giorni valligiani: “Sono stati giorni belli e intensi, per quanto mi abbiano detto ‘andrai in montagna, non avrai molto da fare’, posso già dire che non è così… almeno non per ora, perché questo è il tempo di conoscere le persone, incontrare i gruppi e girare per i paesi. Ho ricevuto un’accoglienza calorosa sia sabato che domenica e ho percepito la voglia di incontrarmi, di vivere insieme quei momenti e di fare festa. C’erano anche il gruppo della parrocchia che ho lasciato e della mia parrocchia di origine che mi hanno accompagnato e presentato bene. Quindi a parte i chilometri (sorride, ndr) che avevo già messo in conto perché devo girare un po’ qua e un po’ là, sta andando tutto al meglio. Ho trovato una comunità che non è seduta ma che ha voglia di lavorare”.
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