La passione per i cereali e per la macinazione ha bussato talmente forte al cuore di Flavio Vecchi che per lui è stato difficile rifiutare quella chiamata che due mesi fa, con il supporto della sua famiglia, si è trasformata anche nel suo lavoro. Flavio è originario di Parre, ma vive a Cerete da quindici anni insieme alla moglie Maria e ai tre figli Mattia, Nicola e Gioele, “che non solo sono felici di questa scelta, ma mi aiutano come possono. Ad esempio, i grandi mi aiutano a spostare i sacchi, il più piccolo prima di andare a scuola, passa a dare un’occhiata al mulino”. Da una parte quel posto fisso alla SCAME, dall’altra un mulino che lo aspettava già da qualche mese, quando all’inizio dell’anno la famiglia Giudici (di cui il mulino continua a portare il nome) gli aveva proposto di rilevarlo. Così, la scelta di chiudere una parentesi lavorativa per dare il benvenuto ad un’esperienza nuova, che suona quasi come una scommessa con sé stesso: “Ne ho parlato con mia moglie, ho ancora un’età in cui potermi mettere in gioco, la pensione è lontana, e quindi ecco la decisione di ribaltare la mia vita. Inizialmente qualcuno mi ha dato del pazzo, perché lavoravo come caporeparto alla SCAME, insomma un bel posto…
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