Da ormai più di trent’anni non c’è Natale senza il presepe realizzato dagli ‘Amici del Presepe’ nella chiesa parrocchiale di Cerete Basso. A tirare le fila è Fiorenzo Savoldelli: “Quest’anno abbiamo scelto di rappresentare la diga del Gleno per ricordare il centenario del disastro che è stato celebrato l’anno scorso. Entro la fine del 2025 a Vilminore ascerà il museo della Diga del Gleno e il nostro presepe diventerà un plastico che potrà essere osservato dai turisti e dalle scolaresche”.
Quella che si vede è la diga prima del disastro: “L’abbiamo voluta rappresentare così perché trasmettesse il senso di potenza e di fortezza, anche perché dopo il crollo l’hanno vista tutti. All’interno si vede un segno rosso e quello è il punto in cui è crollata”.
Ma chi sono gli ‘Amici del Presepe’? “Siamo sei giovani pensionati – sorride – e tre donne, questo è lo zoccolo duro del gruppo e poi ci sono altri collaboratori che ci aiutano dall’esterno. Tutto nasce dopo il Ferragosto, quando iniziamo a ragionare sull’idea e poi ci troviamo per ragionare sul progetto. Quest’anno sono stato alla diga, ho preso le misure, fatto dei disegni, mi sono documentato attraverso gli storici della Val di Scalve e dei libri e poi abbiamo iniziato. Ci tengo a dire che i nostri presepi sono molto di più di quello che si vede, hanno sempre uno studio dietro”.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 20 DICEMBRE