CERETE – Lorena e i suoi ‘Desideri dipinti’: “Vivere d’arte è difficile, ma è la mia passione. Mia mamma il mio peggior critico e i miei figli che disegnano sul muro… come me”

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Sono da poco passate le 10 di una mattinata di inizio novembre, di fronte a noi si aprono le porte del laboratorio di Lorena, che nel suo cognome, Schiavi, porta con sé le origini onoresi. Siamo a Cerete Alto e proprio con lei parliamo dei suoi ‘Desideri Dipinti’. Lorena vive d’arte, lo fa da sempre, mettendoci quella passione inconfondibile che leggiamo nel suo sguardo e ascoltiamo nelle sue parole. Il suo laboratorio, una finestra sul mondo capace di cullare ogni idea, ogni progetto che poi diventa realtà. Il bianco delle pareti che si mescola ai colori dei tubetti semivuoti appoggiati sul grande tavolo. Sopra i suoi lavori che parlano del Natale ormai imminente, Natività dipinte accanto a tovagliette decorate. È proprio qui che si sofferma la sua attenzione: “Non ci piaceva l’idea delle solite tovagliette in plastica su cui fare colazione, io e mamma ci siamo guardare negli occhi e abbiamo deciso di crearle in legno, sono lavabili e ognuno può personalizzarle. Beh, qui non ci si annoia mai, ogni giorno si inventa qualcosa di nuovo”. 

Bussano alla porta, dall’altra parte c’è proprio Tiziana, la mamma di Lorena: “É la mia in…dipendente. Lei è sempre presente ed è pure il mio peggior critico (ride, ndr)”.

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