CERETE – Orsola e le sue 245 vacche che fanno incetta di premi: “Gli escrementi dei cinghiali nel fieno ci hanno fatto morire 6 vacche”

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“Naturalmente ci ha fatto piacere che le nostre vacche siano state giudicate  le migliori anche quest’anno, però ci farebbe ancora più piacere che la competizione fosse più vivace, trovare alla Mostra  tanti altri allevatori  con cui ‘giocarcela’ ad armi pari o quasi…Insomma, che siano sempre le nostre bestie a vincere certamente ci gratifica, ma non è un bene per la partecipazione e , in generale, per il futuro dell’allevamento sul nostro territorio”.

Orsola Cocchetti, 61 anni, commenta così l’incetta di premi che l’azienda agricola “Cocchetti e Bertolazzi”, dei figli Claudio e Marco e del nipote Francesco,  ha fatto nella recente edizione della Mostra Zootecnica presso la “Casa dell’Orfano” , una Mostra cui partecipa ormai da 45 anni, quando ci veniva col padre e poi col marito, sfortunatamente scomparso precocemente lasciandola vedova con tre figli a soli 38 anni. Da allora  i Bertolazzi e i Cocchetti hanno unito le forze, come si dice, e l’azienda si è di molto ingrandita, fino a contare 85 vacche da latte ed altri 160 capi tra manze, vitelli e vacche asciutte, sia di razza frisona che bruno-alpina, anche se il primato per la produzione di latte – che poi viene conferita al Caseificio ‘Paleni – spetta alle frisone. Il nuovo capannone è stato realizzato con una particolare attenzione al benessere animale: le vacche non sono legate, ci sono due grandi ventilatori per le giornate più calde, la ‘sala parto’, le ‘cuccette’  per il riposo e persino due grandi spazzole pensili: si attivano quando le bestie vi si avvicinano e ‘grattano ‘ loro la schiena, operazione molto gradita dalle bestie, a giudicare dalla frequenza con cui vi ricorrono  e dall’evidente piacere con cui ricevono questo trattamento. 

“E’ stato un investimento grosso, questo capannone – commenta Orsola -. Speriamo di poter  accedere ad un contributo europeo per pagarlo almeno in parte, sempre che venga giudicato conforme, come in effetti è, a tutte le norme in vigore….”. 

 Negli ampi spazi circostanti trovano posto la struttura anti-incendio che recupera l’acqua piovana, i grandi balloni di fieno fasciato – cioè non essiccato – che il bestiame consuma in ragione di 800 all’anno, le stalle che ospitano i vitelli, le manze e le vacche asciutte, nonché il magazzino con i trattori e gli altri mezzi agricoli. Ma ciò che contraddistingue l’azienda è la particolare attenzione al costante miglioramento genetico del bestiame…

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