Questa mattina, sabato 2 novembre, si è tenuto un sopralluogo all’interno dell’ex chiesa di San Rocco a Cerete Basso dove è stato portato alla luce un meraviglioso affresco risalente alla metà del XVI secolo.
L’ex chiesa oggi è la sede del Museo Macer e Mulini, di cui è custode l’associazione ‘La Sorgente’. INNTEA, azienda di Onore, ha deciso di sostenere il restauro di quest’opera, un intervento che si inserisce nell’impegno costante per la tutela del patrimonio culturale e delle tradizioni.
“Al fianco della comunità di Cerete Basso e in collaborazione con l’associazione La Sorgente, lavoriamo con passione e determinazione per un futuro più consapevole e radicato nei valori della nostra terra. Questo intervento rappresenta per noi di INNTEA un segno di vicinanza e responsabilità verso la comunità locale”, hanno detto Amedeo Scandella e Simona Pezzoli, amministratori della società che si occupa della progettazione e realizzazione di sistemi avanzati di gestione dell’energia rinnovabile.
“Dopo un inizio di lavori e di restauro della chiesa – spiega Ezio Seghezzi, presidente dell’associazione La Sorgente – abbiamo proseguito con un’indagine approfondita sulla presenza di affreschi sulle pareti del presbiterio ed è stato scoperto, sulla parete di destra un affresco datato 1543 e che ha visto l’interesse del finanziamento sia della Fondazione Comunità Bergamasca che soprattutto della ditta INNTEA, che ci ha dato una bella mano per riuscire a portare a termine l’intervento, lasciando a noi un’ulteriore opportunità di approfondire anche la parete sinistra“.
La parola è poi passata all’architetto Fabrizio Crevena, direttore dei lavori dell’intervento di recupero dell’affresco: “I lavori di recupero sono stati coordinati dalla Sovrintendenza dei Beni Architettonici con cui abbiamo avuto dei riscontri e dei passaggi condivisi prima di rimuovere l’intonaco che aveva origine settecentesca e sotto è stato trovato questo affresco. E’ stata una sorpresa per tutti perchè si era intravisto dalle indagini stratigrafiche eseguite l’anno scorso che c’era del materiale pittorico ma nessuno aveva pensato di ritrovare un apparato decorativo così completo“.
Infine il restauratore Pierantonio Virotta: “Si tratta di un impianto decorativo sicuramente rinascimentale. L’intervento non è ancora terminato, ma ad ora vediamo alcune iconografie con colori stupendi, andremo avanti con il sostegno de La Sorgente, che ha avuto il merito di volere fortemente questa cosa. L’iconografia è molto particolare perchè partiamo dal lato sinistro con Santa Marta, poi la crocifissione, San Rocco a cui è dedicata la chiesa, Sant’Antonio, l’Arcangelo Raffaele con il piccolo Tobia e una Maternità“.