Forse siamo solo all’inizio. Ma già due precedenti fanno “scuola”. E potrebbero estendersi a tutte le Diocesi italiane. Gli Ordini religiosi scarseggiano di “vocazioni” ma hanno un patrimonio invidiabile tra conventi e istituti scolastici. Non che a “vocazioni” le cose vadano meglio nelle Diocesi. Ma queste in prospettiva reggeranno ancora e comunque, mentre alcuni Ordini religiosi stanno chiudendo i conventi e gli istituti paritari per mancanza di… personale. E allora quei conventi rimangono vuoti, inutilizzati, con destinazioni d’uso però vincolate. Vincolate fino a quando magari riescono a venderli a qualche immobiliare che a sua volta riesce poi a far cambiare i PGT del Comune di riferimento. Tanto vale in effetti che quel patrimonio sia a disposizione della Diocesi di riferimento, anche perché in genere ha una chiesa incorporata.
Clusone, Sovere, Vilminore
Alcuni esempi di zona? Clusone nell’ex Rezzara dove ci stavano le Suore”Figlie della Sapienza” (in francese Filles de la Sagesse), oggetto di un Piano di recupero che non ha certo una destinazione d’uso religiosa. Un altro esempio gli ex Conventi delle Suore di Maria Bambina a Vilminore e a Sovere, in attesa di qualche compratore, per non parlare di Conventi dei Frati Cappuccini. Tutte Congregazioni che hanno un loro patrimonio (notevolissimo) da gestire e di cui adesso vorrebbero disfarsi vendendoli. Tralasciando la vicenda della concessione in comodato d’uso del convento dei Cappuccini ancora a Sovere prima alla Comunità delle Beatitudini poi coinvolto in uno scandalo (abusi sessuali) che ha costretto il Vaticano a intervenire pesantemente commissariandola e più recentemente concessa sempre in comodato gratuiti ad Antonio Zanotti, arrivato alle cronache e agli arresti domiciliari proprio in quel convento (!) in attesa di essere sfrattato dagli stessi Cappuccini (che evidentemente sono caduti due volte nello stesso errore).
Sta succedendo anche in molti altri paesi della nostra provincia che ex conventi di suore siano desolatamente vuoti e, come si diceva, “in attesa” che qualcuno… se li pigli.
Torniamo all’argomento dello scontro tra Curie e Congregazioni. Vescovi contro ordini religiosi: una vera e propria guerra a colpi di denunce nei tribunali ecclesiastici e civili, poco nota all’opinione pubblica, ma che rischia di deflagrare nelle città italiane. Una guerra fredda, ma non per questo meno cruenta di altre. Obiettivi della disputa sono la proprietà e il controllo di prestigiosi beni immobili nei più antichi centri storici del Paese e le entrate milionarie garantite da scuole private o paritarie. Tanti soldi, insomma.
Una delle battaglie si sta consumando proprio in questi giorni a Cesena, dove il vescovo Mons. Douglas Regattieri ha chiesto all’autorità giudiziaria civile il sequestro dell’Istituto Lugaresi, gestito da oltre 100 anni dalla Congregazione dei Giuseppini del Murialdo. Nell’edificio, l’Ente ecclesiastico opera attivamente la propria pastorale ai giovani e alla comunità, tra l’altro in piena sintonia con la Diocesi. La vicenda, finora, è stata divulgata solo a livello locale dal Resto del Carlino e da poche altre testate romagnole, anche se contiene risvolti d’interesse quantomeno nazionale…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 25 SETTEMBRE