Grande festa ,nei giorni scorsi, per l’ordinazione presbiteriale e per la prima celebrazione eucaristica di Fra’ Davide Zanni, ordinato sacerdote il 6 luglio scorso nel Santuario della Beata Vergine del Fonte di Caravaggio.
Domenica 7 all’ingresso della frazione si è formato un corteo che ha accolto il neo-sacerdote compaesano ed ha raggiunto la Parrocchiale, dove Fra’ Davide ha celebrato solennemente la sua prima Messa tra la commozione dei chignolesi, orgogliosissimi di questo loro ‘figlio’ che ha realizzato la sua vocazione.
Noi l’avevamo sentito nei giorni immediatamente precedenti, quando si trovava ad Albino per gli esercizi spirituali di preparazione alla prima Messa.
“Sono entrato in convento solo a 25 anni, e il mio percorso verso la vocazione è stato abbastanza…accidentato. Sono nato a Chignolo in una famiglia cristiana, certo, sono cresciuto con un fratello più grande e una sorella più piccola, insomma una vita normalissima e felice. Ma a 16 anni , come tanti ragazzi dopo la Cresima, mi ero allontanato dalle attività della parrocchia e della chiesa, un allontanamento che è durato fino a 22 anni”.
Durante questo tempo Davide si diploma in Ragioneria al “Fantoni” di Clusone e prende la laurea triennale in Scienze della Comunicazione all’Università di Bergamo.
“La mia svolta è stata segnata da una successiva esperienza in Africa, nella Missione di Padre Giuseppe Borlini, Passionista e mio compaesano. Fu in quel periodo che lessi la biografia di un Cappuccino su S. Francesco, un Santo che già mi era abbastanza familiare perché anche a casa ne erano tutti devoti, a cominciare dai miei Nonni: leggendo e meditando quel libro ho potuto però ‘respirare a fondo’ la sua spiritualità, iniziando, anche aiutato da una maggiore maturità, un nuovo cammino di fede, recuperando via via dimensioni che avevo lasciato un po’ da parte. Insomma mi sono sentito molto attratto dal mondo francescano, e una volta tornato dall’Africa ho cercato i Francescani più vicini, cioè quelli di Albino: volevo conoscerli, vedere la vita che facevano, insomma approfondire. Seppure con una punta di rammarico per Padre Giuseppe, che mi avrebbe preferito Passionista come lui, ma che poi fu ovviamente felicissimo della mia scelta…”…
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