Guido Valli aveva 32 anni e un sorriso travolgente che nascondeva tutto l’amore per la vita, il lavoro, la famiglia, mamma Manuela, papà Paolo, il fratello Gianluca, la fidanzata Kristina, gli amici, quelli vicini e anche quelli lontani. Guido quei 32 anni li ha vissuti intensamente, ma nel cassetto c’erano ancora troppi progetti e sogni da realizzare per il futuro che mattone dopo mattone stava costruendo. Guido se n’è andato in una giornata di inizio ottobre lasciando in un silenzio assordante le comunità di Cenate Sotto, dove vive la sua famiglia, e quella di Chiuduno, dove viveva insieme alla fidanzata Kristina. Pochi, pochissimi giorni, nemmeno il tempo di realizzare che quella maledetta malattia, una leucemia fulminante, l’avrebbe strappato alla vita, ma non di certo dal cuore di chi l’ha conosciuto. Guido si sentiva stanco da una decina di giorni, poi, domenica sera, il segnale dell’occhio, che inizia a dargli qualche problema. Il giorno seguente la decisione di andare al pronto soccorso, le trasfusioni, la diagnosi. Guido combatte la sua battaglia, tenace come sempre, non si arrende, è lui che fa forza alla sua famiglia, diceva che “nemmeno un mese, sono fuori e facciamo festa”. Poi la telefonata a papà Paolo per le “buone notizie”, dall’altra parte del telefono un sospiro di sollievo, di speranza, perché “è più aggressiva ma più curabile”. Invece la situazione precipita fino al tragico epilogo. Guido se n’è andato, ma il suo ricordo resterà cucito per sempre al cuore, come una traccia indelebile. Guido se n’è andato in quel pezzo di cielo dove il suo sorriso splenderà per sempre, dove i suoi occhi continueranno a brillare d’infinito. Si mettono via tante cose, ma le emozioni quelle no, voleranno libere ovunque, in tutti quei piccoli dettagli in cui Guido continuerà a vivere….
È un mercoledì mattina di metà ottobre, Guido se n’è andato da pochi giorni con il sole dentro, quello che oggi splende nel cielo azzurro, quello che lo tiene ancora qui, più vicino al cuore. Gianluca, suo fratello minore, 27 anni, lo racconta tutto d’un fiato attraverso quei ricordi che affiorano leggeri e che non se andranno mai più.
“Guido aveva sei anni in più di me, è sempre stato la mia linea guida. Fina da quando ero piccolissimo lo seguivo e lo imitavo, perché volevo essere grande come lui. Era il mio esempio. Stavo sempre in mezzo ai suoi amici, anche a costo di essere visto come un rompiscatole… so che a volte gli dava fastidio, d’altronde aveva dodici anni e io sei, ma non mi ha mai negato di stare lì, insieme a loro. Lui è sempre stato legatissimo a me e io a lui”, racconta Gianluca…
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