1963 – 2023. 60 anni di storia per l’Avis comunale di Chiuduno. Da Luigi Cristini, primo presidente, a Dario Austoni, che ricopre questo ruolo da dieci anni tondi. Senza dimenticare chi è passato nel mezzo, Giovanni Gaspari e Luigi Gambarini, a cui è intitolata la sede. Una lunga storia che ha portato l’Avis chiudunese a contare oggi “circa 250 soci e riesce a superare abbondantemente il risultato delle 500 donazioni annuali”, spiega il presidente Austoni. E allora facciamo un salto nel passato, a quando tutto ha avuto inizio, nel 1963: “È stata una volontà collettiva e quelli erano tempi in cui l’aspetto umanitario prevaleva su quello sanitario e chiunque fosse in buona salute poteva donare sangue, recandosi, nelle giornate prefissate, negli ambienti ricavati ed attrezzati per l’occasione all’interno dell’asilo”.
L’Avis di Chiuduno ha una particolarità: “La nostra è l’unica comunale Avis in Italia ad acquisire totalmente a proprie spese un immobile, grazie alla disponibilità finanziaria ricavata dalle Feste Sociali e dalle donazioni dei moltissimi sostenitori chiudunesi. Dal 1983 al 2013 si sono susseguiti diversi consigli direttivi che hanno sempre eletto come Presidente l’Arch. Luigi Gambarini ed è proprio con lui che tra le nuove iniziative c’è stata l’acquisizione di una propria Sede Sociale. Il 28 luglio 1987 è stata acquistata una porzione di fabbricato in un edificio storico proprio al centro del paese, dietro la chiesa parrocchiale, in via dell’Assunta 8, e si è subito dato vita ai lavori per la progettazione e la realizzazione della nuova sede, che è stata inaugurata il 25 marzo 1990”.
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