CLUSONE – Bergamo RipARTE – Dj al tempo del Covid: Beppe in arte Dj Pazzini, la gavetta, i progetti durante la quarantena e quella prima consolle…

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Quando tutto si è dovuto fermare, non ho ascoltato musica per almeno quindici giorni… era un continuo rimandare le serate alla settimana successiva e ormai non ci credevo più, ero stanco, non avevo voglia di pensare a quando poter ricominciare… poi, a dirla tutta, non credo alla musica senza la gente davanti”. Gli occhi che raccontano il rammarico di quei momenti, le parole che non fanno altro che confermare. Perché in fondo per un dj cos’è un giorno senza musica? Giuseppe Epifani, che in pochi chiamano Beppe e tutti conoscono come Dj Pazzini, è un fiume in piena. Sì, la musica è finita, insieme al computer e a tutti gli attrezzi del mestiere, nel cassetto per qualche tempo, nella sua casa a Clusone. E per uno che la mastica dai tempi delle scuole, non dev’essere stato per niente facile starci lontano.

L’ultima serata? Era tutto pronto per la Zarro Night a Trezzo sull’Adda, ma non è stato possibile farla, c’erano i primi casi di contagio a Codogno e quindi è stata annullata… era fine febbraio”. Una parentesi buia come quella vissuta in questi mesi si è però vestita di luce quando sono arrivate idee per nuovi progetti. Ma di questi ne parliamo qualche paragrafo più giù. La musica per Dj Pazzini (che oggi i ragazzi conoscono anche come PZN) è passione, svago, fantasia, lavoro, insomma… per riassumerla in una parola: vita.

Riavvolgiamo il nastro, torniamo all’inizio di questa lunga storia d’amore… “Ho iniziato ad ascoltare musica grazie a mio fratello, la passione me l’ha sicuramente passata lui. Ero piccolo, ma neanche troppo, anzi ero grande abbastanza per rubargli i cd quando lui non c’era e stavo nella mia camera ad ascoltarli (ride, ndr). Ne aveva tantissimi, ascoltava musica techno ed hardcore, di quelli di vecchia scuola intendo”.

E la discoteca… “Non ci crederai, ma non ci andavo mai, ero uno a cui piuttosto piaceva starsene sul divano a giocare alla playstation… un po’ come adesso (ride, ndr)”.

Quindi quello con la musica è un colpo di fulmine… “Ero stato al Collina, a pochi passi da casa mia, avevano bisogno di un supporto… ho iniziato così. Era il 30 giugno del 2007 e stavo per diventare la spalla di dj Ivan Belli. Ho comprato una consolle da 300 euro e stavo ore e ore nella mia stanza con le cuffie nelle orecchie per cercare di imparare oppure la domenica pomeriggio mentre i miei coetanei si divertivano in piscina io provavo e riprovavo… e quanti pugni ho tirato a quella consolle perché non riuscivo a mettere a tempo la musica. In un annetto però ho imparato e sono riuscito a togliermi delle belle soddisfazioni”….

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