Luca Mariani
“Si dice che “il primo amore non si scorda mai”. Non è una frase di circostanza: “porto Clusone nel cuore, anche se non ci torno spesso” Don Davide Rota Conti è emozionato. Il curato dell’oratorio di Clusone tra il 2011 e il 2019 rammenta con un sorriso colorato d’affetto la città e la gente baradella: «Sono arrivato che avevo venticinque anni ed ero un prete novello. Il ritornello tra la gente era “Se l’è zuen”. Ho ereditato da don Claudio un oratorio bello, vivace e pieno di vita. Sono stati anni meravigliosi, dove ho imparato a fare il prete. Sono tanti i ricordi degli otto anni trascorsi sull’altopiano: anni intensi e ricchi di iniziative ed esperienze, di cambiamenti e di nuovi inizi. L’impegno è stato certamente quello di accompagnare i ragazzi, gli adolescenti, i giovani e le loro famiglie in cammini di crescita umana e cristiana, all’interno della parrocchia: per questo esiste l’oratorio! Con alcuni di loro» ammette il neodirettore dell’ufficio per la pastorale della cultura, dell’ufficio beni culturali e dell’ufficio per la pastorale delle comunicazioni sociali «la relazione di amicizia continua ancora oggi.»
Per questi motivi Don Davide sente il bisogno di inviare ai clusonesi il suo messaggio in occasione del doppio compleanno del loro oratorio: i 120 dalla nascita e i 50 della attuale costruzione. «Per questo anniversario così importante auguro a tutto l’oratorio e alle persone che lo abitano di continuare ad essere casa che accoglie, scuola e palestra di vita, nell’incontro personale con Gesù, che dà alla nostra vita l’orizzonte e la direzione decisiva.»
Malgrado l’affetto verso l’oratorio intitolato a san Giovanni Bosco l’ex curato trentasettenne, per motivi pastorali, non potrà essere presente domenica 8 ottobre quando gli ex curati sono invitati a Clusone per una giornata di giochi dedicata ai giovani di oggi e di ieri.
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