CLUSONE – Gianni, 91 anni, maestro di sci più longevo d’Italia: “Ho cominciato a sciare a sette anni con un paio di legni fatti a barchetta e con il filo di ferro che mettevo sulla punta dello scarpone”

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Sull’ultimo numero abbiamo dato la notizia della premiazione di Gianni Salvoldi come maestro di sci più longevo d’Italia. Qui pubblichiamo il racconto della sua vita.

Luca Mariani

«È stata una sorpresa. Mi hanno trattato da signore. Un’accoglienza e un sorriso brillante. Sembrava un sogno». I due occhi azzurri di Gianni Salvoldi brillano di gioia. Il 10 novembre è stato premiato alla Casa del Giovane di Bergamo dal Collegio dei maestri di sci della Lombardia come maestro più longevo d’Italia. Il 6 dicembre, poi, il presidente del consiglio regionale Federico Romani ha consegnato al maestro di sci più anziano d’Italia la medaglia di Bergamo in bronzo, una pergamena e il catalogo del 60° di Palazzo Pirelli. «Ironia della sorte io vecchio sono stato premiato alla Casa del Giovane. Sia qui a Bergamo che a Milano ho passato dei momenti tra i più belli della mia vita. Mi hanno dato dieci anni di vita. Perciò non posso morire subito, non posso restare a credito».

Gianni Salvoldi ha 91 anni e ha ancora tanta voglia di stare in compagnia a ridere e fare battute. Anche l’emozione per il doppio riconoscimento è espressa con il sorriso intelligente dell’autoironia: «Sono due notti che non dormo più perché penso: “Gianni, ma quanto sei vecchio!” Lo sapevo di essere vecchio ma non ci pensavo. Adesso mi guardo allo specchio e ci penso. Sono contentissimo anche se avrei preferito essere il più giovane. Non faccio pubblicità che sono il più vecchio».

L’immancabile cappello nero copre i capelli bianchi tagliati corti. È domenica sera. Gianni è entusiasta e ha tanta voglia di raccontarsi: «Stamattina non stavo troppo bene, avevo un po’ di febbre. Però sono andato lo stesso a sciare e mi sono trovato da Dio. È stato come accendere la luce. Mi sono sentito come una volta. Mi sono proprio divertito».

Proprio il divertimento è il segreto di Gianni e della sua passione che lo accompagna da tutta la vita. Dalla fine degli anni Trenta quando sui prati pendenti e innevati di Premolo mette per la prima volta ai piedi degli sci: «Mio papà faceva il contadino. Abitavamo in una cascina. Ho cominciato a sciare a sette anni con un paio di legni fatti a barchetta e con il filo di ferro che mettevo sulla punta dello scarpone. Era bello venire giù, nonostante i geloni da tutte le parti perché avevamo i calzoni e il ginocchio era libero».

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