La delibera parla di “Accordo scioglimento anticipato e consensuale dell’atto di costituzione datato 26-11-2001 relativo al diritto d’uso tra Fondazione Opera Diocesana Patronato San Vincenzo e Comune di Clusone”. Si sta trattando del parco adiacente il Patronato San Vincenzo. Chiuso ormai da mesi e, sic stantibus rebus, chiuso per sempre. E cerchiamo di spiegare il perché.
La storia
E’ il novembre 2001 quando c’è un accordo tra il Comune (sindaco Guido Giudici) e il Direttore del Patronato San Vincenzo, non ancora trasformato in “Fondazione Opera Diocesana, don Martino Campagnoni (veramente l’atto lo firmano per il Comune di Clusone l’arch. Livio Testa e per il Patronato don Giuseppe Bracchi). Si firma un atto per cui il Patronato concede in “diritto d’uso” un’area “di circa 10 mila mq” per la realizzazione, a carico del Comune, di un Parco Giochi. La concessione dell’area è fissata in 30 anni e il termine è fissato al 25 novembre 2031.
Il Comune investe (e molto), realizza una struttura con 2 servizi igienici, un’altra struttura chiamata “Club House”, insomma un chiosco bar con servizio igienico e porticato, e arreda il Parco con panchine, tavoli da pic nic, cestini, giochi e campo da beach volley. Ai margini rimangono due aree di bosco. La convenzione prevedeva all’art. 4 il diritto del Patronato a gestire il Parco con relative strutture, se l’avesse chiesto, “in via diretta o tramite persona di suo gradimento”. E in tal caso “gli utili rimarranno ad esclusivo beneficio del patronato S. Vincenzo”. Non l’ha mai fatto prima. Il Comune pagava comunque (secondo convenzione) 6 milioni di lire “affitto” l’anno (quindi oggi circa 3 mila euro). …
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