CLUSONE – IL PERSONAGGIO – Mario Poletti e il sogno “orobico”: “Per Orobie Skyraid questa era l’edizione zero: le basi per una gara di livello internazionale e mondiale”

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Da atleta ad organizzatore di gare. Nel mezzo un cuore che batte per le Orobie. Una passione che non si è mai spenta. Ha cambiato modo in cui spendersi ma non è mai venuta meno. Mario Poletti, 52enne originario di Clusone, atleta di caratura mondiale, recordman del sentiero delle Orobie e ora promotore di eventi che stanno portando le Orobie e non solo alla ribalta. Due vite fra cui in realtà non c’è stata soluzione di continuità. Che per Mario la seconda è stata la naturale prosecuzione della prima, e anzi le due si sono sovrapposte per qualche anno.

Partiamo dall’inizio. Da quando Mario era una giovane promessa dello sport baradello. “Ho iniziato l’attività sportiva facendo sci di fondo con lo Sci club 13 di Clusone – inizia a raccontare -. Ho sciato fino ai 17 anni, arrivando alle nazionali giovanili. Avevo cominciato sulle orme di mio fratello: mio papà lo seguiva e mi sono arrangiato ad imparare anch’io”.

Già allora Mario correva, ogni estate qualche gara per favorire la preparazione dello sci. “A 18 anni prima ho fatto la prima gara da tesserato dell’Olimpia Val Seriana. Il mio allenatore era Vittore Lazzarini. Nell’87 ho partecipato subito ai Mondiali di corsa in montagna, in Svizzera, e ho replicato l’anno dopo, in Inghilterra. Per due anni ho vestito la maglia della nazionale da juniores”.

Si aprono quindici anni di corse, tra montagna, pista e strada. Con una stagione importante anche da maratoneta. “Nel ’95 ho corso la mia prima maratona, a Venezia: ci sono arrivato quasi senza allenamento. Ho fatto subito un buon tempo, 2 ore 24’ 38’’. Da lì ho cominciato ad appassionarmi e in totale ne ho corse 17. Nel ‘98 sono stato a New York, che è sicuramente spettacolare. Il mio personale (2 ore 19’ 13’’) l’ho fatto alla maratona di Bergamo”.

Nel ’99, invece, la prima sky-marathon, sul sentiero 4 luglio. “Sono arrivato subito secondo. Da qui è nata la passione per la nuova disciplina e per 13 anni ho fatto queste gare e un po’ di risultati. Ho portato un po’ di velocità arrivando dalle maratone e mi sono subito trovato bene sui percorsi supertecnici”.

Arrivano vittorie su vittorie. Dal trofeo Kima allo Scaccabarozzi. Sul sentiero 4 luglio il record tutt’ora imbattuto. Il 2004, in particolare, è l’anno indimenticabile per Poletti. “Ho seguito tutta la Coppa del mondo e ho ottenuto qui le vittorie più belle nel 2004. Ho perso il mondiale per due soli punti. La gara al Zegama nei Paesi Baschi, in particolare, mi ha dato il là per iniziare ad organizzare qualcosa: volevo qualcosa di simile sulle nostre montagne, con tantissimi tifosi sul percorso”.

Il 2005 è l’anno del record. “Ho tentato di inseguire ancora la Coppa del mondo, un infortunio a maggio mi ha fermato e ho dovuto saltare una delle prove. Così ho cambiato l’obiettivo e dedicato l’intero anno a preparare un tentativo per far conoscere le Orobie. Il mio obiettivo non era superare il tempo di un’altra persona ma per portare attenzione sulle nostre montagne. Non se ne sentiva parlare da una ventina d’anni. Il 7 agosto del 2005 sono partito e da lì è cambiato tutto”.

E infatti nel 2007 nasce Orobie Skyraid. “Insieme a Promoeventi sport abbiamo organizzato il primo campionato del mondo di skyrunning a staffetta. Da lì abbiamo portato alla ribalta le Orobie”….

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