CLUSONE – Il ricordo di Piero Bosio: “La tua genuina semplicità, 
la tua ‘Mariellona’, la tua capacità imprenditoriale…”

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Caro Piero, non avevo dubbi, hai scelto di andartene nella stessa maniera di come hai vissuto, cioè con quella genuina semplicità che è prerogativa di un vero cristiano in pace con i comandamenti di Dio. Anche se qualche volta ti è capitato di “perdere” messa alla domenica, non preoccuparti più di tanto, vedrai che il Padre Eterno, sarà più che misericordioso nei tuoi confronti, Lui che sa tutto e vede tutto, conosce molto bene quanto sia stato grande il tuo amore per la natura, suo stupendo dono nei confronti dell’uomo. Infatti non c’era giorno dell’anno, nonostante l’età e gli impegni di lavoro, tra l’altro anche domenicali e in qualsiasi situazione metereologica, che tu rinunciassi alla solita immancabile passeggiata lungo i ripidi sentieri delle tante meravigliose valli che costeggiano il Serio. Per te era come un rito da doversi consumare nell’assordante silenzio dei boschi con l’immancabile compagnia di tua moglie e dei tuoi inseparabili cani, uno da caccia e l’altro da tartufi. Ti stavo dicendo da autentico Cristiano, e te lo voglio ribadire anche se ti sei sempre dimostrato persona schiva da eccessivi complimenti, in quanto la tua vita, sei pregato di credermi, è stata un grande esempio, con i fatti, di integrità morale dimostrata innanzitutto per come hai saputo onorare la famiglia, a cominciare dalla tua adorata “mariellona”, così amavi chiamarla con un sorriso e occhi pieni di profondo sentimento nei suoi confronti, consapevole, come lo sei sempre stato e l’hai sempre detto, di aver incontrato una compagna di vita devota e paziente, costantemente al tuo fianco giorno e notte; non solo ma anche saggia e riflessiva ispiratrice di ogni tua decisione.

Conosco bene, anche perché ho potuto costatarlo da vicino, lo speciale e paterno amore nei confronti di Franca e katy, che tu testardamente hai voluto al tuo fianco, con i rispettivi mariti, nell’attività di famiglia, realizzando in questo modo il meraviglioso sogno di riunire sotto un unico tetto il destino dei tuoi cari, fra l’altro con l’ulteriore grande gioia di un quotidiano rapporto affettivo con gli adorati nipoti. Non meno ammirevole è stata la passione che hai saputo dedicare al lavoro, da noi comunemente inteso quale via maestra che conduce alla dignità di ogni essere umano. Un lavoro, il tuo, senza dubbio impegnativo a causa di una continua e costante ricerca delle modalità più opportune per reggere una concorrenza da anni sempre più agguerrita, non solo, ma a dover soddisfare pienamente le mutevoli e più disparate esigenze di una clientela ormai schiava di una sfrenata e irragionevole mania consumistica, dettata da demenziali convinzioni che tutto deve essere cambiato anche se funziona perfettamente, solo perché lo esige la moda, effimera dea dell’apparire. Come spesso mi hai confidato sono stati anni che hanno richiesto grande coraggio e notevole impegno fisico oltre che mentale, ma soprattutto finanziario; in compenso affrontati con ferma determinazione, tutte doti che fanno parte di quel mondo che risponde alla piccola e media imprenditoria, proprio quella di cui sei stato un degno rappresentante, l’unica che veramente sa tener viva la speranza che questa nazione rimanga viva. Ti prego, non pensare che siano fuori luogo i miei complimenti, in quanto ti spettano di diritto, e in special modo in un periodo come questo, dove famiglia e lavoro vengono miserrimamente dileggiati da una società ormai priva di ideali che, fra l’altro, non hanno ragione di esistere quando viene a mancare la cultura. A proposito, come non ricordare le innumerevoli occasioni in cui ci siamo ritrovati a condividere il nostro grande amore per la pittura, e in particolare quella bergamasca, questo a pranzo, a cena, in occasioni mostre e fiere antiquarie, oltretutto con il diretto coinvolgimento delle nostre famiglie, sfociato in una fraterna ed inossidabile amicizia…

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