di Luca Mariani
È mercoledì 10 aprile 2024. Il tardivo soffio del vento d’inverno rende ancor più fredda e tagliente la pioggia copiosa. All’ex albergo Aquiletta di Clusone sono da poco passate le 9 del mattino. Un via-vai frenetico di auto, abbracci e ombrelli, tipico dei giorni piovosi e festosi, riempie il parcheggio tra via Lega lombarda e viale dei Tigli.
Le donne e le bambine in kaftan variopinti. Alcune hanno i capelli coperti da un velo in tinta con questa lunga ed elegante tunica. Anche gli uomini e i bambini hanno il corpo coperto dalla fasciante gellaba. I centrafricani con colori vivaci, i marocchini sul bianco. Sul capo c’è chi non ha nulla, chi porta il kufi, il cappello di varie forme, greche e colori e chi ha la testa avvolta nella kefiah. Sono circa trecento. Tutti qui per festeggiare la Id al-fitr, la festa di fine digiuno. La prima festa di fine Ramadan nella nuova sede del centro culturale islamico a Clusone.
«Questa mattina abbiamo aperto il centro culturale alle 7 e mezza. La preghiera è iniziata alle 8 e mezza ed è durata circa mezz’ora. Adesso ci scambiamo gli auguri qui, poi ognuno va a casa a festeggiare con la sua famiglia e con le persone che non sono riuscite a venire a pregare.» Spiega Alì che del centro culturale islamico è il responsabile. «Oggi, visto che siamo in tanti, abbiamo aperto anche questa stanza nel seminterrato.»
Come da tradizione, le scarpe sono lasciate in ordine all’ingresso, dopo la portina metallica tinta in marrone. Il pavimento ricoperto da tappeti variegati ricorda che poco fa lì ci si è inginocchiati per pregare Allah, seguendo i versi del Corano, al ritmo della voce da litania dell’Imam. Sulla lunga tavolata appoggiata alla parete a destra dell’ingresso tanti e diversi vassoi sono ricoperti di dolci con varie forme e differenti sapori.
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 APRILE