CLUSONE – L’asilo nido ‘L’Isola che non c’è’ chiude. La proprietaria: “A luglio non abbiamo ancora direttive. Scelta dolorosa, ma obbligata”

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Mentre si prova a ripartire, a ritrovare quel pizzico di normalità che il periodo Covid ha cancellato, l’asilo nido ‘L’isola che non c’è’ di Clusone saluta i suoi bimbi con una cerimonia di consegna dei diplomi, ma chiude i battenti.

Ad oggi – spiega Milena Pezzoli, titolare dell’asilo nido -, senza direttive, è impossibile pensare di ricominciare. Non sappiamo nulla di certo rispetto al prossimo anno scolastico né rispetto alla data di ripartenza né ai rapporti numerici che ci saranno imposti dai protocolli e, in assenza di indicazioni da parte del Governo, non possiamo organizzare gli ambientamenti di settembre ne pensare al progetto educativo e noi, che abbiamo sempre cercato di coniugare le esigenze dei genitori a quelle dei bambini puntando sul massimo della qualità dell’offerta formativa, non ce la sentiamo. L’abbiamo deciso a luglio, non abbiamo voluto aspettare oltre, perché è giusto che le famiglie abbiano tutto il tempo di cercare la soluzione migliore per i loro figli”.

Come gli altri asili, anche a Clusone tutto si è fermato a fine febbraio… “Il 23 ci hanno detto che avremmo dovuto chiudere, noi aspettavamo i bambini anche nei giorni seguenti, per il Carnevale, ma non è stato possibile. Siamo rimasti chiusi, ma la cosa peggiore è che gli asili nido sono stati ripetutamente dimenticati in tutti i decreti, nonostante rappresentino il miglior investimento e una leva fondamentale sulle generazioni future. Abbiamo provato un senso di frustrazione e delusione che è gradualmente aumentato, trasformandosi spesso in rabbia e senso di ingiustizia”…

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