CLUSONE RETROSCENA Cda dell’Asilo: prova di Forza… Italia e Lega E la maggioranza “promuove” l’ex di minoranza

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(p.b.) Dopo il grande successo dell’apertura del nuovo Asilo, l’avevamo anticipato, si presentava lo scoglio della nomina del nuovo Cda (Consiglio di Amministrazione) della Fondazione Clara Maffei, reduce dal grande consenso per la realizzazione dell’opera in tempi brevi e con un risultato addirittura sorprendente, vista la cifra ridotta a disposizione. Tutto bello. Mandato del Cda attuale che scade l’8 ottobre. Il rinnovo era stato già annunciato, come si fa a cambiare Cda dopo che quello uscente ha operato al meglio? Maggioranza compatta nel volerlo rinnovare. Ma, in politica c’è sempre un ma di troppo. Il punto di partenza per raccontare quanto è successo è quello dei nomi del Cda in carica: il vulcanico Gianni Lazzari la cui presidenza non si poteva discutere. Nel Cda c’erano poi Raffaella Piazza, Omar Pezzotta, Marcello Petrogalli e Daria Bigoni. Tre i componenti “comunali” da designare o rinnovare. Le attribuzioni di area politica erano già di per sé complicate, Lazzari non vuole essere classificato in “quota Lega”, ma nemmeno in quota di altri, lui è lui e basta. Omar Pezzotta era stato designato da una delle minoranze della passata amministrazione, quella del prefisso postale 24023, che era già in forte odore di appoggio indiretto alla maggioranza di allora e quindi le altre minoranze non si sentivano affatto rappresentate da lui. A comprovare questo loro…

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