Clusone – SCENARI Due liste con qualche incognita

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Chiamati a votare. Ah, già, c’è il referendum. No, c’è anche da eleggere il nuovo sindaco di Clusone. Due liste, come si sapeva da quasi un anno, perché a votare si doveva andare mesi fa, poi è scoppiato il putiferio. E quel putiferio ha cancellato l’interesse, primum vivere deinde philosophari, anzi, più che “vivere” la priorità è stata quella di sopravvivere. E lo è ancora, la paura di un ritorno del covid che ha falcidiato la popolazione baradella ha lasciato uno strascico per cui adesso fare previsioni sul risultato elettorale diventa un azzardo.

La certezza è che ci sarà un nuovo sindaco, il decennio di Paolo Olini è finito, il nuovo sindaco sarà o Antonella Luzzana o Massimo Morstabilini. Se fosse la prima (Luzzana) non sarebbe nemmeno la prima volta di una donna, il precedente è quello del 1990 quando il Consiglio comunale (allora non c’era l’elezione diretta del sindaco) votò Maria Luisa Ercoli. Se verrà eletto il secondo (Morstabilini) ci sarebbe un cambiamento che avrà la sua definizione (radicale, epocale?) una volta concretizzato.

Cinque anni fa ci furono quattro liste (coinvolgendo quindi una cinquantina di persone in prima linea), quattro candidati a sindaco, teoricamente quattro idee di sviluppo della città.

In realtà si è poi visto che le tre liste che risultarono in minoranza avevano idee se non uguali, almeno compatibili, hanno fatto opposizione abbastanza compatta e da lì è nato il progetto attuale della lista di Mortabilini. Non è stata una passeggiata, comunque, la componente più “politica” (quella del centrosinistra) ha ingoiato qualche rospo con un candidato la cui matrice non era certamente di quell’area (Morstabilini si presentò la prima volta addirittura con la Lega, poi si smarcò da Olini piuttosto polemicamente). A un certo punto era corsa voce anche di una terza lista “a sinistra”, ma è restata una voce dal sen fuggita.

La lista di Luzzana era stata annunciata da tempo, Antonella era la vice di Olini che l’ha praticamente designata come “delfino” fin dall’autunno scorso. Poi sono nate le incertezze della candidata, alle prese con problemi famigliari piuttosto gravi. Ma sullo sfondo sono restati anche retroscena che riguardavano il fatto che la Lega provinciale ha tentato in tutti i modi di non perdere la bandierina che aveva piantato da dieci anni sulla capitale dell’alta valle. Insomma avrebbe preferito un candidato a sindaco leghista e ha tentato anche di averlo (e l’aveva anche individuato), salvo accettare obtorto collo di “perdere” comunque un Comune a favore di una candidata di Forza Italia che in questo periodo non è certo un partito in grande spolvero.

E così sono state confermate le due liste che avevamo previsto fin dall’autunno di un anno fa.

E adesso le incognite. Fortunatamente non ci sarà il problema del quorum, avendo due liste (quando ce n’è una sola bisogna che a votare ci vada la metà più uno degli aventi diritto, altrimenti le elezioni sono annullate: potrebbe ad esempio succedere a Colere, non certo a Oneta dove ci sono ben quattro liste).

L’incognita maggiore, che si ripercuote sulle previsioni, riguarda comunque quanti andranno a votare. C’è quel disinteresse di cui parlavamo all’inizio, derivante dalla paura (residua o di ritorno). Riguarda di più gli anziani, almeno così sembrerebbe, salvo clamorose smentite. I giovani sembrano più spregiudicati. Ma sono anche interessati?…

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