CLUSONE – SCENARI Si scatena la guerra di successione (a Olini)

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Le guerre di successione nella storia sono state quasi sempre feroci, al punto di sopprimere i pretendenti che, a loro volta, valutando le opportunità, arrivarono perfino a “convertirsi” per convenienza: ci fu un tale, Enrico IV re di Francia (calvinista) che arrivò a pronunciare la famosa frase: “Parigi val bene una Messa”. Le conversioni attuali sono meno cruente, non c’è in ballo una guerra di religione tra cattolici e protestanti, restano in campo solo i “protestanti”, ma non per questioni di “credo” ma per ogni scelta (altrui) politica e amministrativa.

Il decennio di Paolo Olini sta vivendo i suoi ultimi mesi. Non che Olini abbia mollato la presa, anzi, vuole sfruttarli al massimo, vuol restare nella storia baradella, vuole essere ricordato anche in futuro in questo tempo smemorato da lupi.

Gli aspiranti

Chi potrebbe essere nella maggioranza di centrodestra a succedergli? Ci hanno già pensato, c’è un movimentismo in atto, certe successioni vanno preparate per tempo. E così sono circolati già vari nomi. Non è un mistero che Olini vorrebbe che a succedergli sia la sua “vice”, Antonella Luzzana, stimata anche dagli avversari che apprezzano il suo lavoro amministrativo e sociale. Ha sempre conservato un profilo basso, nessuna polemica, solo lavoro, anche oscuro, fregandosene di propagandarlo. “Ma è di Forza Italia”, gli hanno ribattuto i suoi compagni di partito, “siamo noi che abbiamo i voti, Forza Italia quanti voti ha?”. Già, il partito berlusconiano, al netto della diaspora di un gruppo che ha accarezzato l’idea di aderire al nuovo movimento del presidente della Liguria Giovanni Toti che già ha cambiato nome, da “Cominciamo” a “Cambiamo” e se si va a elezioni magari cambierà ancora, Forza Italia si diceva sarà ancora protagonista, anche se più che le truppe restano i generali. Succede anche qui da noi, nelle valli, dove Forza Italia (o giù di lì) si è conquistata tutte le presidenze delle Comunità Montane con i suoi generali. Ma parafrasando quello che disse improvvidamente Stalin del Papa, “quante legioni ha Berlusconi?”….

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