Sei ragazzi della 4a AFM dell’istituto Andrea Fantoni di Clusone, Mara Baronchelli, Giorgio Colotti, Luca Gatto, Luca Marinoni, Silvia Moioli e Diego Nicoli accompagnati dalla loro professoressa di economia aziendale Elena Belingheri, hanno partecipato alla competizione nazionale “Percorsi Young” ottenendo un gran risultato: si sono qualificati terzi in tutt’Italia! Nel loro progetto hanno affrontato vari temi riguardanti la vita scolastica, quali:
- Il mondo sta cambiando, infatti si sta basando sempre di più sulla tecnologia e sul mondo di internet; non possiamo quindi, in una scuola che ha la pretesa di considerarsi moderna, non avere una rete internet forte ed affidabile accompagnata ovviamente da una prestazione tecnologica all’ altezza, motivo per cui la soluzione sta nei tablet. La problematica è comunque molto attuale con la didattica a distanza In effetti, è necessario che la scuola possa aiutare tutti quegli studenti anche a distanza rimanendo un punto fisso nella vita di essi; i vantaggi dell’ utilizzo della tecnologia sono molteplici. Infatti, se sfruttassimo la passione per la tecnologia dei giovani, non dovremmo portare pesanti libri e zaini in giro, l’acquisto dei libri diventerebbe un problema minore, basti pensare al fatto che non si dovrebbero cercare e costerebbero di meno. Inoltre, si eviterebbero le varie dimenticanze e, cosa più importante. potremmo familiarizzare con le tecnologie che saranno indispensabili sia per lavoro che per ogni altra necessità. Il progetto mira ad autofinanziarsi, grazie ad una piccola quota versata alla scuola, dalle famiglie. Verrebbero acquistati i tablet prima citati, che, poi, al termine del percorso scolastico verranno tenuti dagli alunni o restituiti alla scuola, per essere donati ai nuovi studenti che non possono permettersi il piccolo contributo suddetto.
- Si dovrebbe dare maggiore importanza al tema dell’ecologia. I ragazzi hanno capito che la scuola deve investire più tempo e dare più valore all’ ambiente; ad esempio, svolgendo intere lezioni all’ aperto come educazione fisica, ovviamente quando il clima lo consente, oppure fare uscite didattiche mirate, insomma far percepire l’ambiente come una fortuna e non darlo in alcun modo per scontato. L’obbiettivo delle scuole è quello di usare dei metodi per poter riciclare i rifiuti ricreando materiali didattici come tavoli o sedie, processi insomma facili, ma con un grande impatto visivo e sociale.
- Un pensiero va anche alla sanità visto il difficile periodo che stiamo vivendo. La scuola deve quindi impegnarsi per limitare la diffusione del virus, tramite idee mirate, semplici ed efficaci, per riuscire in questo intento le soluzioni potrebbero essere: gel igienizzanti sparsi ovunque per la scuola, all’entrata, all’interno delle aule o nei laboratori, sanificazioni degli oggetti più usati e dei luoghi più affollati e, inoltre, provare la febbre agli studenti prima di farli entrare con i termo scanner. Una soluzione innovativa è un piccolo ma utile accessorio: si tratta di un braccialetto, il cui scopo è quello di suonare o emanare segnali appena viene infranto il metro di distanza, concedendo così ad alunni e professori di togliersi la mascherina per un attimo durante tutta la giornata. Tenere in faccia una mascherina 5 ore può infatti rivelarsi una tortura ed avere anche solo 1/2 minuti di sollievo, senza mettere nessuno in pericolo.
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 NOVEMBRE