CLUSONE – VAL DI SCALVE – IL RICORDO – Don Giacomo Panfilo che fece (ri)parlare l’asina di Balaam

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Don Giacomo in seminario di quando in quando si assentava, problemi di salute. Ma non era “malaticcio”, anzi, era un “chierico” già di vivace intelligenza, gli piaceva scrivere sotto lo pseudonimo di “don Giacomino” fingendosi un piccolo seminarista del seminario “minore” di Clusone e raccontare con quel suo dialetto italianizzato fedi, sogni e speranze. Pezzi sempre ironici. Era un affabulatore, le “storie” gli servivano come metafore, evitando la banalità. E sul valore dell’ironia don Gigi Cortesi scrisse la prefazione a un libretto che don Giacomo fece pubblicare nel 1983. Raccolse i pezzi pubblicati su “Lettere Circolari” che per due anni (dal 1979 al 1981) furono “l’altra voce” dei preti bergamaschi e poi fu chiusa d’imperio dai “superiori” (il Vescovo Giulio Oggioni, notoriamente era poco “spiritoso”) con qualche conseguenza per chi ci aveva scritto. Non per don Giacomo, che vi aveva pubblicato a puntate le “Opere Minori dell’Asina di Balaam”. La finzione era geniale: fingere che tra i rotoli di Qumram fossero stati trovati frammenti di un’opera scritta da… un’asina. Mica una qualsiasi, era l’asina che nella Bibbia, trasportando il… recalcitrante padrone, Balaam appunto, si mise a parlare riportando le parole dell’angelo che solo lei poteva vedere e sentire. Don Giacomo finge di avere in mano quelle “opere minori” e di averle tradotte, con la sorpresa di trovarle scritte in… “orobico antico”…

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