Venticinque anni dopo. Primo agosto 1993. Laura Bigoni oggi avrebbe 48 anni, ne aveva solo 23 quel primo di agosto, l’ultimo della sua vita. Venticinque anni dopo quel delitto è ufficialmente irrisolto, come tanti, come troppi. Ma a Clusone se ne parla ancora. Venticinque anni dopo, su quello strano triangolo amoroso che mise in scena un dramma, il sipario non è mai calato. Il delitto va ad aumentare il conto dei casi che non hanno un assassino con nome e cognome, archiviati senza un colpevole con una madre e un padre che ancora, ogni giorno si chiedono perché. Era il 1993 e Clusone allora ballava in Collina, che Collina sta per Collina Verde, la discoteca dove si passavano le calde serate estive, fra un drink e un po’ di dance che allora tirava ancora. E sullo sfondo l’amore, o presunto tale, che quello non cala mai, non tramonta, va sempre di moda, anche vent’anni dopo, a maggior ragione vent’anni dopo.
Laura vive a Milano, lavora come addetta comunale alle pulizie ma ha un sogno in testa, aprire uno studio d’estetista, lei che ci tiene ad apparire, lei che ci tiene alla sua bellezza. E proprio da un’estetista Laura incontra Jimmy, che era andato a farsi una lampada abbronzante, colpo di fulmine. Due anni intensi, raccontò chi li conosceva bene, forte attrazione fisica sino all’inizio di quella maledetta estate del 1993 quando qualcosa si rompe e il rapporto diventa burrascoso. Jimmy (Gian Maria Negri Bevilacqua) ha un’altra ragazza e non dice nulla a Laura, ma Laura lo scopre e cominciano a litigare. Jimmy, 25 anni, elettricista con un sogno ben preciso, diventare vigile del fuoco, lui che fino ad allora faceva il pompiere volontario..
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