Sorrisi nascosti dietro le mascherine. Come il sole che fatica a far capolino dietro le nuvole. Voci che risuonano nelle vie del borgo. Vagiti che danno la sensazione di una vita che ricomincia. Paura e volontà di ripartire. Quella dei commercianti che hanno rialzato la saracinesca. E prodigano sorrisi. Molti sono sulla porta del proprio negozio. Che in diversi casi è vuoto.
“Un po’ di gente c’è, ma molti si limitano a passeggiare” spiega una di loro. A dominare in tutti i locali è il profumo del gel disinfettante. Emblema di una vita anestetizzata. Ma intanto la voglia di fare si fa sentire.
Piazza della Rocca è semideserta. Un paio di anziani seduti, uno al bordo della fontana e uno su una panchina. Distanza di sicurezza elevate all’ennesima potenza. “Non sono di qui, ho dovuto accompagnare mia moglie che doveva andare dai sindacati ma io la aspetto qui”.
Qualche persona in più seduta ai tavolini del bar, che si sono estesi sulla piazza per qualche metro in più rispetto a quanto avveniva gli scorsi anni.
“Poter allargare il dehor è stata la cosa buona di questo periodo – spiega il titolare del bar – All’interno dovendo rispettare le distanze siamo stati molto penalizzati a livello di numeri. Grazie ai tavolini all’esterno abbiamo potuto compensare e di fatto sommando dentro e fuori abbiamo mantenuto gli stessi numeri”.
Se i numeri di tavolini e sedie sono rimasti invariati, i numeri dei clienti sono invece diminuiti nettamente. “C’è poca gente”. Ancora paura? “Il discorso principale è che la gente è senza soldi. Andare al bar è un lusso: se uno non ha preso lo stipendio e sta ancora aspettando la cassa integrazione al bar evita di andarci, giustamente. Certo, se ci fossero iniziative da parte del sindaco per incentivare la gente a venire magari qualcosa si muoverebbe…”.
E invece nulla? “Dalle istituzioni non sta arrivando nulla. Noi privati investiamo, siamo qui a perdere. Speriamo che per l’estate chi ha una seconda casa venga qui rispetto che andare al mare, ma bisogna offrire qualcosa, se la gente non è incentivata non viene”.
Nel frattempo due mamme con bimbi piccoli al seguito si accomodano nei tavoli che danno sulla piazza. Tutti rigorosamente con le mascherine, a partire dai più piccoli. “I clienti sono pochi ma ho notato che tutti sono molto attenti dal punto di vista della sicurezza”.
Il titolare del bar torna con considerazioni velate da amarezza. “Abbiamo aperto a luglio dell’anno scorso. Volevamo organizzare alcuni eventi, ma abbiamo scoperto che i costi da sostenere erano incredibili e ti scappa la voglia. Va bene sostenere dei costi perché c’è un ritorno, ma non possono essere così esagerati”.
All’uscita dalla piazza, imboccando via Marconi l’unica auto che si incontra è quella della Croce rossa. A deliziare gli occhi dei passanti ci sono i dolciumi della pasticceria Trussardi. Anche il titolare di questo locale esprime considerazioni dolceamare sulla ripartenza, che per lui è iniziata il 4 maggio grazie alla possibilità di fare asporto. “Non abbiamo tavolini, quindi abbiamo ripreso con il take away. La risposta della gente? Per ora si respira molta tranquillità, c’è poca gente. Speriamo che nelle prossime settimane si muova qualcosa per tornare verso la normalità. La speranza è proprio di non dover più avere paura”…
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