Sul saper chiedere scusa si potrebbero scrivere trattati. Chiedere scusa è educazione, saperlo fare è arte. Qualcuno ha scritto che chiedere scusa è la supercolla della vita, è in grado di riparare qualsiasi cosa. Qualcun altro sostiene che se non sapete chiedere scusa non conoscete il coraggio vero e che le persone serie sanno chiedere scusa, le altre trovano delle scuse. E si potrebbe andare avanti all’infinito. Ma non ce n’è bisogno, perché di scuse non ce ne sono state, o meglio, ci sono state ma chissà perché ritirate quasi subito, un comunicato apparso e scomparso.
Stazione di Colere, una giornata di sole, di quelle che ti invitano a mettere sotto i piedi gli sci e andare. Poco importa se gli sci ai piedi li mette un muratore, un avvocato, un operaio o un deputato, se una cosa non funziona, e può capitare quando si lavora, si chiede scusa, si rimedia e basta, amici come prima, oppure conoscenti come prima.
Ma muovere questioni politiche, interventi di sindaci, appelli alla valle che quasi starebbe in piedi grazie agli impianti di Colere, è quasi ridicolo. La protesta arrivava dall’onorevole del PD Elena Carnevali che ha fatto notare i disservizi, parecchi, di quella giornata di sole.
Apriti cielo, più che apriti piste, via con la canea di insulti, post ecc. La colpa principale sarebbe quella di essere onorevole e del PD. E di aver osato denigrare la valle di Scalve, cosa c’entri poi la val di Scalve con il malfunzionamento della stazione di sci è tutto da capire. E’ come se quando c’è stato il ‘casino’ degli impianti di Lizzola sollevato dall’attuale vicesindaco Walter Semperboni (di destra), qualcuno se la fosse presa con lui perché avrebbe rischiato di danneggiare l’immagine della stazione e avesse costruito su questo una polemica politica.
Qui si tratta di una società privata che gestisce gli impianti, e che quel giorno si è trovata in difficoltà e ha sbagliato, dov’è il problema? E soprattutto perché tutto deve finire in politica? Anzi, probabilmente se la Carnevali non fosse onorevole il suo post non avrebbe provocato nessuna reazione e i disagi di quel giorno, disagi subiti da tantissimi sciatori, sarebbero passati inosservati. Ed è riparando i disagi e rimediando agli errori che si fanno gli interessi della Valle e della montagna, non nascondendoli. Insomma, quando una cosa non funziona, non c’entra destra o sinistra, sopra o sotto, qua o là, c’entra che le cose che non funzionano vanno sistemate sapendo anche chiedere scusa. E poi si riparte. In questo modo ci hanno perso tutti, e qualcuno anche la faccia….
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