COLERE – IL PERSONAGGIO Bonomo, l’uomo del “veni, vidi, vici”, abbandona “Perché le cose io le faccio una volta sola”

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Colere è il paese dove le Unioni Civili sono diventate legge prima di Bergamo. Poi il monumento a favore dell’immigrazione e la controversa delibera contro l’aborto

Sei figli. 25.000 libri. 47 anni. Numeri che lasciano il segno quelli che caratterizzano la vita di Benedetto Maria Bonomo, avvocato in Bergamo e sindaco di Colere. Politicamente di centro destra, più a destra che di centro, ma con un tris di decisioni che fanno balzare la piccola Colere, uno dei quattro Comuni della Val di Scalve, poco più di 1100 abitanti, alla ribalta. E che hanno sorpreso. Alcuni lo hanno accusato di essere in contraddizione, di fare “cose di sinistra” e poi “cose di destra”. Pochi sanno infatti, anche in Val di Scalve, che Colere ha anticipato i tempi sul fronte Unione Civili. Già, sindaco di destra ma che ha aperto per primo alle Unioni Civili di fatto, con una delibera del Consiglio comunale, ancora prima che la facesse il Comune di Bergamo, insomma, ha bruciato tutti sul tempo e pazienza poi se qui di Unioni Civili non ne sono state ancora fatte, resta però il fatto che Colere è il primo Comune ad avere ufficialmente regolamentato la questione.

Ma Bonomo è andato oltre, ha anche intitolato la piazza principale del paese all’eroina dell’emigrazione colerese in Francia, che poi sarebbe un riconoscimento all’immigrazione, e anche qui per un sindaco di destra è tutto un programma. Ultimo, ma non certo per quanto ha fatto discutere, la scelta di portare in consiglio comunale un’altra delibera: unico Comune insieme a Verona, Colere ha approvato una delibera contro… l’aborto.

Insomma, tutto questo basta e avanza per andare da Bonomo e cercare di capire cosa succede a Colere, sinora conosciuto più per le piste da sci, il paese va da un’altitudine di 750 metri a una massima di 2521 metri della vetta della Presolana.

“Rapporto erotico con la carta”

Bonomo è nel suo studio di avvocato a Bergamo, manca poco a mezzogiorno di un giovedì di metà gennaio: “Io sono un bibliofilo, ho qualcosa come 25.000 libri, sono cresciuto nella carta, amo la carta, scrivo poesie, leggo, spendo tantissimo in libri”. Una passione ereditata dai genitori: “Ce la tramandiamo da generazioni, la mia spesa principale è in libri, lo sai che ho due statuti originali della Val di Scalve?”….

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