COLZATE: LA STORIA Un pastore di 16 anni, Marco di Colzate, ha scelto i pascoli. Lui e 1400 pecore e capre in ‘viaggio’ per la bassa bergamasca

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I turisti e i curiosi che l’hanno visto passare sulle Mura di Città Alta, in occasione del Festival del Pastoralismo, alla testa del gregge, gli hanno rivolto in tanti la stessa domanda: “Ma alla tua età non dovresti essere a scuola?”. E a tutti Manuel Lobosco, classe 2000, di Colzate, ha risposto con convinzione che “la sua scuola è sui pascoli”.

L’ho lasciata l’anno scorso prima di finire la terza media – dice infatti – lo so che forse le persone ‘normali’ non lo possono capire, ma io non sopportavo più di stare rinchiuso per ore in una stanza, senza potermi muovere, senza respirare aria libera…A volte le lezioni erano anche interessanti, ma io proprio a stare lì fermo non ce la facevo più….”.

E non si tratta solo di claustrofobia, perché Manuel ama gli animali fin da quando era piccolo: è cresciuto con la mamma, una sorella e i nonni in una cascina dove il Nonno teneva alcune vacche e a lui aveva regalato alcune capre di cui prendersi cura. Quando capitava dalle sue parti dava una mano ad un pastore di Casnigo, poi scomparso, finché, la primavera scorsa, lasciata la scuola, appunto, si è aggregato al gregge di MarcoCominelli, di Parre, 42 anni, che l’ha preso come apprendista perché – dice – “le cose che devo imparare sono ancora tante e Marco, che ha tanta esperienza, è un ‘maestro’ ideale”.

I pastori vaganti infatti devono spostarsi continuamente, si fermano solo se trovano un prato grande disponibile, a volte ne toccano anche 2 o 3 nella stessa giornata. E ogni volta bisogna delimitare lo spazio di pascolo con le reti mobili, assicurarsi che tutte le pecore mangino a sazietà, controllare continuamente il bestiame e pulire e disinfettarne gli zoccoli quando si feriscono. Gli agnelli appena nati e le loro madri – una pecora partorisce una o due volte all’anno – vanno separati dal resto del gregge perché se stanno in mezzo agli altri ‘perdono l’odore’ materno e rischiano di non venir più riconosciuti dalla loro mamma…Quando questo succede, bisogna affidarli ad una capra, che diventa la loro balia. Per questo ogni gregge che si rispetti contempla anche la presenza di un congruo numero di capre, Manuel già ne possiede alcune e conta, col tempo, di incrementarne il numero per potersi mettere in proprio….

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