CONCA VERDE DI ROVETTA – I profughi se ne sono andati (in silenzio)

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Tanto rumore all’arrivo e adesso solo il… silenzio. “Non hanno mai dato fastidio. Ne è rimasto solo uno “che si è integrato perfettamente”

Alla Conca Verde di Rovetta i primi migranti erano arrivati nel luglio del 2015, in 57 per la precisione, rimasti in 25 in seguito al decreto di sgombero del sindaco datato 8 luglio (due giorni dopo essere entrati nella struttura) perché i locali dell’ex albergo Sant’Ambroeus erano stati giudicati non idonei ad ospitare un numero superiore di persone. Accolti da non poche e, per la verità, accese polemiche. La preoccupazione era molta, la tensione un po’ troppo alta, tanto da richiamare l’attenzione di testate e televisioni nazionali. C’era chi aveva scelto i social network per lanciare l’allarme di una presunta “invasione”, chi ricordava i trattamenti “allucinanti” subiti dai familiari in Libia, chi ancora aveva preferito mandare avanti i più svariati pregiudizi, perché temeva per la delinquenza, la trasmissione di malattie e ancora per il turismo e per la propria incolumità. Ognuno, insomma, con le proprie idee. Certo, resta indelebile il ricordo di quel 6 luglio 2015 che oggi sembra essere così lontano, quando centinaia di persone scese in strada a protestare, davanti alla struttura, bloccando la strada provinciale dal pomeriggio fino a notte fonda per poi proseguire i giorni successivi. Allora facciamo un salto nel passato insieme al primo cittadino Stefano Savoldelli, che si era trovato inconsapevolmente al centro della bufera: “L’aria era pesante. Continuavano gli sbarchi….

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