COSTA VOLPINO – E Patrick s’inventò il Grest degli anziani

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Il grande pullman bianco si ferma alla domus civica di Costa Volpino, come un tempo si fermavano lì le corriere, prima che gli cambiassero nome (alle corriere e anche al vecchio edificio). C’era lì ad aspettarlo da un pezzo un gruppo di anziani che uno, passando, pensa che ormai i pullman servano solo ai ragazzi che vanno a scuola e ai vecchi che vanno a trovare i parenti al paese vicino. Stamattina ho incrociato sei pullman, uno dietro l’altro, che salivano la Val Borlezza. Tutti per i Cre di qualche parrocchia dell’alta valle Seriana. I Cre (Centri Ricreativi Estivi) qui, diocesi di Brescia, li chiamano Grest (Gruppi Ricreativi Estivi), come una volta, non seguendo il vizio di cambiare nome alle cose.

Anche questo grande pullman bianco è al servizio di un Grest, non per ragazzi, ma per vecchi. E’ partito anche questo pomeriggio di venerdì da Ceratello, lassù in alto, ha fatto fermate in tutti i paesi della Costa, adesso è al Piano (in tutti i sensi, anche in quello della frazione che confina con Pisogne), l’ultima sosta è a Volpino basso, dove imbarca faticosamente gli ultimi iscritti a questo Grest per anziani, o più elegantemente per “la terza età” che un tempo era semplicemente la vecchiaia, ma c’è chi da qualche tempo ha prorogato il… termine inventandosi la quarta (75-90) e perfino la quinta età (oltre i 90). Secondo questi dati la terza età starebbe tra i 60 e i 75 anni.

Salgo sul pullman, mi sento tra “coscritti”, qualcuno un po’ acciaccato, qualche altro più dignitosamente elegante…

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