Il 24 Ottobre si è tenuta, all’Auditorium “Caduti del Lavoro” di Costa Volpino, la serata di presentazione della mostra “Scorci di Guerra e Prigionia”, in collaborazione con l’amministrazione comunale ed il Circolo Culturale Ghislandi. La mostra, realizzata da Paolo Dentella e Magda Stofler, nasce con l’intento di dare il giusto risalto ai disegni contenuti nel Diario di Fiorino Gheza, reduce della Grande Guerra originario di Castro. Chiamato alle armi nel 1916, diciannovenne, venne inizialmente destinato al fronte dell’Adamello, per poi seguire un corso per aspiranti ufficiali all’Accademia Militare di Modena e venire inviato sull’Isonzo. Qui partecipa alla Battaglia della Bainsizza e viene poi preso prigioniero durante la rotta di Caporetto nell’ottobre 1917. Deportato in Germania, passerà attraverso diversi campi fino ad arrivare a quello di Cellelager, vicino ad Hannover, dove rimarrà fino alla fine delle ostilità. L’esperienza dei prigionieri militari italiani, in larga parte dimenticata, ebbe tristi tratti in comune con quello che accadrà poi durante il secondo conflitto mondiale. Compagna costante degli internati italiani fu la fame, a cui potevano sopperire solo con l’aiuto di pacchi inviati tramite i famigliari attraverso la Croce Rossa. Il diario, analizzato nel saggio storico “Dal Fronte alla Prigionia: la Grande Guerra di Fiorino Gheza”, pubblicato dallo stesso Paolo Dentella, costituisce un unicum del panorama diaristico bellico: gli acquerelli, scelti per la mostra fra le centinaia dell’originale in base all’impatto artistico, fanno da riassunto alle vicende belliche in cui Gheza si trovò protagonista, illustrazioni che sono state adeguatamente ingrandite e convertite in formato ad alta definizione.
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