Nadia Toffa e il cancro, quella parola ‘dono’ che ha fatto storcere il naso a qualcuno, il suo racconto social di una malattia che va chiamata col suo nome in un mondo che in gran parte continua a chiamarla ‘brutto male’ o ‘male incurabile’, quasi fosse una cosa di cui vergognarsi, da nascondere. Ornella Facchinetti come Nadia il cancro lo ha guardato in faccia, lo ha chiamato col suo nome, lo ha raccontato e lo racconta sui social. Ornella ci ha messo la faccia, il …seno (glielo hanno tolto), la grinta, il cuore e le sue parole. L’avevamo intervistata 4 anni fa quando Ornella e altre 11 donne si erano prestate per realizzare un calendario con il loro volto durante la chemioterapia, donne senza capelli, truccate, libere e belle. Donne che hanno mantenuto una femminilità che non hanno mai abbandonato. Sono passati 4 anni, Ornella ha continuato le cure, altri interventi chirurgici, l’ultimo a giugno, ne avrà un altro a dicembre, Ornella nel frattempo si è anche candidata alle elezioni amministrative di Costa Volpino e ha raccolto una barca di preferenze, Ornella che è meglio non dirle che è una ‘guerriera’ , sorride e sbuffa: “Per forza che siamo guerriere, lo sono tutti quando bisogna esserlo, ma siamo altro, molto altro”. Già. Siamo tornati da lei per farci raccontare questa strada con un compagno di viaggio scomodo, invadente, che pretende attenzione e attenzioni, anche troppe, il cancro. Come stai? “Ho ancora un po’ di dolori, ho appena messo le protesi al seno, due anni fa mi hanno tolto il seno, mastectomia, tolto entrambi i seni, ho dovuto aspettare parecchio per questioni fisiche prima di ricostruirlo, mi hanno messo gli espansori, è stato molto doloroso”. Gli espansori creano una sorta di spazio all’interno del seno per fare poi posto alle protesi in silicone, vengono gonfiati per allargare i tessuti: “Tecnicamente – continua Ornella – ti inseriscono sotto il muscolo questi apparecchi che vengono gonfiati al momento. Un intervento molto doloroso, gli espansori si gonfiano man mano, bisogna fare spazio per le protesi, ma i tessuti che hanno subito radioterapia sono molto rigidi e quindi si fa fatica, ho sofferto molto, mi si comprimeva il petto, il torace, facevo fatica persino a fare qualsiasi piccolo movimento, non potevo usare le braccia, mi imboccavano, appoggiavo solo i gomiti, dovevo alzarmi usando solo il torace, è stata dura…
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