20.497 positivi e 118 vittime, i dati del covid cominciano a fare paura considerando anche gli 816 pazienti in terapia intensiva in Italia e mai così tanti decessi dal 28 maggio. In Italia non si toccavano i ventimila contagi (oggi 20.497) dal 3 aprile scorso quando si registrarono 21.261 positivi. Per quanto riguarda invece i morti, che oggi sono stati 118, bisogna risalire al 28 maggio, quando furono registrati 126 decessi. In Italia la situazione resta però meno negativa che nel resto d’Europa, virus che circola maggiormente nelle zone del nord est dell’Italia e le fasce di età più colpite sono quelle più giovani sotto i 20 anni e tra i 30 e 49 anni. Intanto dopo Friuli Venezia Giulia e Provincia di Bolzano, ora anche la Calabria passa in zona gialla dopo la firma dell’ordinanza da parte del ministro della salute, Roberto Speranza. Il nuovo monitoraggio della Cabina di Regia segnala infatti che tutti i valori di riferimento della Regione – incidenza dei contagi, ricoveri e occupazione delle terapie intensive – superano le soglie stabilite per rimanere in fascia bianca. Ci sono però altre zone d’Italia a rischio: sette Regioni e Province autonome superano, questa settimana, la soglia di allerta per l’occupazione di posti letto Covid nelle terapie intensive, fissata al 10%. Sono Friuli Venezia Giulia (14,3%), Liguria (12,4%), Marche (14,8%), Bolzano (18%), Trento (16,7%), Veneto (12,4%), oltre appunto alla Calabria (all’11,8%). Superano invece la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica quattro Regioni e Province autonome: sempre Calabria (al 16,8%), Friuli Venezia Giulia (23,3%), Bolzano (19,2%), ma anche la Valle d’Aosta (24,2%).