CURIOSITA’ – Insoddisfatti dei vostri selfie? Ecco perchè…

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Smartphone sempre a portata di mano e selfie scattati senza mai essere soddisfatti. Vero? E vi siete mai chiesti il perchè? Forse ogni volta che li cancellate per scattare una nuova fotografia. Ma Roland Barthes, filosofo, linguista e patriarca della semiologia, nato oltre cent’anni fa e morto molto prima che si inventasse il selfie, ci svelò tutto nel suo ultimo libro, “La camera chiara”, pubblicato nel 1980.

Ecco che, rileggendo alcuni passaggi, ci accorgiamo di quanto sia stato profetico…

Non appena io mi sento guardato dall’obiettivo, tutto cambia: mi metto in un atteggiamento di ‘posa’, mi fabbrico istantaneamente un altro corpo, mi trasformo anticipatamente in immagine“, un’immagine attraverso cui vogliamo mostrarci agli altri, che però spesso non ci piace. “Un’immagine – la mia immagine – sta per nascere: come sarò? Avrò l’aspetto d’un individuo antipatico o quello d’un ‘tipo in gamba’? Io non so come agire all’interno della mia pelle. Ahimè sono condannato dalla Fotografia – la quale crede di far bene – ad avere sempre un’espressione” e poi Barthes ci dice che “la somiglianza mi lascia sempre insoddisfatto e come scettico. In fondo, una foto assomiglia a chiunque, fuorché a colui che essa ritrae” e “tutt’al più posso dire che in certe foto io mi sopporto, o non mi sopporto, secondo che mi trovi conforme all’immagine che vorrei dare di me”.

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