Agostino Tino Picinali, anima e testa della Scame Parre, che a dirla in termini tecnici sarebbe direttore amministrativo e del personale, 65 anni, parrese doc. Parre, poco meno di 2700 abitanti, e un’azienda che conta qualcosa come 450 dipendenti solo a Parre per un totale (compreso le filiali dislocate in giro per il mondo) di 800 dipendenti. Numeri impressionanti per un paese logisticamente fuori portata per le grandi aziende. Ma quando la passione nasce in famiglia tutto è possibile. Anche quello che qui per molti anni è stato definito un miracolo economico. Quel polmone d’ossigeno industriale che ha permesso a moltissime famiglie di rimanere a vivere qui, non per niente Parre è in controtendenza rispetto a molti altri paesi della Val Seriana che si stanno spopolando a vantaggio della città: “La Scame – racconta Tino Picinali – è stata fondata da Giovanni Scainelli e Giovanni Palamini, era il 1963, l’intenzione era creare qualcosa che semplificasse la meccanica sul fronte plastica e metallo, a loro due si sono uniti mio padre Luigi e Cornelio Palamini”. Un quartetto che ha cambiato la storia dell’economia della Valle: “Cominciarono producendo chiodini isolati, quelli che servono per fissare la piattina al muro, il metallo nel chiodino e la plastica nel rivestimento”. Erano gli anni del boom economico e la Scame quel boom lo ha cavalcato riuscendo ad anticipare sempre il mercato: “Prima le spine domestiche, poi i quadri industriali – continua Picinali – adesso il mercato è cambiato, ora c’è una forte componente per impianti in ambienti antiesplosivi, ovunque ci sono polveri ora è considerato ambiente esplosivo, può sembrare strano ma è così, faccio un esempio, anche dove producono nocciole sono ambienti esplosivi. Adesso il domestico non lo facciamo più”. La Scame guarda avanti, una delle prime aziende a produrre materiale per veicoli elettrici: “Che sembravano pronte per il boom ma in realtà come per molte cose partono alte ma poi si assestano per una serie di motivi che esulano dalla volontà delle aziende e anche dei privati”.
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