Largo ai giovani. Scontato e banale, forse, ma sicuramente efficace. Un sindaco uscente di (quasi) 38 anni che dice ad uno di (quasi) 30 di prendere il suo posto può sembrare una provocazione, visto il contesto generale, ma non lo è, per niente. Secondo mandato come sindaco? No, grazie. Non una novità, questa, visto che non ho mai fatto mistero della mia volontà: già a due settimane dall’insediamento del 2011 andavo predicando che nei 60 mesi a nostra disposizione avremmo dovuto dare il meglio di noi stessi perchè non ci sarebbe stata un’altra occasione. Da parte dei miei più stretti collaboratori mi veniva (e mi viene) ricordato come il secondo mandato da sindaco sia funzionale alla chiusura dei progetti che nel primo non sono stati realizzati. A mio modesto parere, invece, le idee (se valide) restano, le persone passano: abbiamo seminato, altri raccoglieranno e semineranno a loro volta per i posteri. Un concetto semplice che ho espresso a più riprese in passato e che oggi assume finalmente il senso compiuto che ho sempre attribuito a quelle parole: tutti sono utili, nessuno è indispensabile, quindi proporre un candidato sindaco diverso da quello uscente è fondamentale. Ritengo che il secondo mandato sia deleterio per il necessario ricambio generazionale, per non parlare della possibilità prevista per i Comuni più piccoli di osare addirittura un terzo mandato: delirio democratico. In cinque anni, infatti, un sindaco ha sicuramente la possibilità di esprimere il suo potenziale per la collettività, evidenziare i propri pregi e difetti, dedicandosi anima e corpo al proprio mandato, con le rinunce ed i sacrifici intrinsecamente legati al ruolo istituzionale. Mi riferisco innanzitutto alle numerosissime ore sottratte alla vita privata/lavorativa ma anche al volontario contenimento della spesa pubblica per la carica da primo cittadino nelle sue tre diverse componenti: indennità, rimborsi al trasporto, rimborsi telefonici. Nel mio caso specifico credo di aver dimostrato che sia possibile amministrare nonostante una indennità fortemente ridotta per autonoma decisione (pari ad Euro 417,50 mensili), Euro 0 di rimborsi al trasporto, Euro 0 di rimborsi telefonici. Per quanto concerne le cariche sovra-comunali che i colleghi sindaci hanno voluto onorarmi di svolgere, ovvero quella di Presidente dell’Unione di Comuni “Asta del Serio” e di Presidente della Comunità Montana Valle Seriana, il calcolo è ancora più semplice: Euro 0 per indennità, rimborsi al trasporto e telefonici per l’Unione, Euro 0 per indennità, rimborsi al trasporto e telefonici per la Comunità Montana. Lo scrivo chiaramente perchè diverse persone (troppe, ad onor del vero, segno della diffidenza assoluta nei confronti della politica) mi hanno approcciato in questi anni chiedendomi conto delle tre cariche pubbliche partendo dal presupposto che il reale motivo del mio coinvolgimento fosse puramente economico, forse pensando a quello che avrebbe spinto loro a sobbarcarsi responsabilità evidentemente non concepibili se non alimentate da elargizioni di chissà quali emolumenti. Spero che queste parole facciano luce relativamente al fatto di come la mia disponibilità sia stata legata meramente al puro spirito di restituzione alla mia comunità, almeno in parte, di tutte quelle attenzioni che essa mi ha dedicato dall’infanzia ai 33 anni. In questo lungo periodo Ardesio e la Valle Seriana mi hanno cresciuto e formato, rendendomi quello che sono, nel bene e nel male, quindi impegnare 5 anni alla “cosa pubblica” mi è sembrato scontato, naturale e, aggiungerei, moralmente obbligatorio. Un periodo durante il quale ho potuto conoscere al meglio Ardesio, in tutte le sue sfumature, regalandomi ricordi indelebili, incontri emozionanti, persone vere. Il mandato quinquennale volge oggi al termine con un bilancio assolutamente positivo: nel mio personale futuro vedo famiglia, lavoro, associazionismo e, se questa ipotesi troverà il necessario supporto dei miei concittadini ardesiani che dovranno indicare il mio nome come preferenza al voto del giugno 2016, anche il ruolo di consigliere comunale (senza cariche e deleghe all’interno del Consiglio Comunale di Ardesio, lo dico sin da oggi) per poter esercitare il passaggio di consegne al futuro candidato sindaco di “Ardesio Unita“, Simone Bergamini.
Alberto Bigoni