Gentile Redazione,
chiedo la cortesia di pubblicare l’allegato in risposta alla lettera apparsa a pag. 16 dell’ultimo numero di Araberara: siamo stati piacevolmente sorpresi della simpatia e dalla vicinanza suscitate da quella lettera, tanto da aver dovuto prolungare di due settimane l’apertura del nostro presepe un grato saluto e una Benedizione per il Vostro lavoro.
don Stefano, parroco di Dorga
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Vogliamo il presepe tradizionale?
Eccolo, sul medesimo sagrato accanto alla chiesa dove è stato realizzato il presepe che con tanto di barcone ha dato da pensare. Da alcuni anni, oltre al presepe tradizionale, a Dorga si realizza un altro presepe: quest’anno quella barca ricorda il vangelo di Matteo, con Giuseppe e Maria e il bambino in fuga dalla loro terra per trovare rifugio in Egitto.
Perché proprio i profughi?
Il tema della famiglia di Gesù in fuga (in italiano si può scrivere anche pro-fuga) richiama quella Giornata del migrante e del rifugiato che la nostra Diocesi ha appena celebrato tra la Val Seriana e la Val di Scalve. La Giornata nasce a cavallo tra due secoli, quando milioni di uomini e di donne sono costretti a cercare lavoro lontani da casa, in Paesi dove la reazione comune è ‘rubano il lavoro, violentano le donne, portano malattie, sono delinquenti’: dall’impegno concreto della Chiesa italiana nasce questa Giornata nazionale…
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