Dati positivi per l’edilizia lombarda nel terzo trimestre 2023: il volume d’affari delle imprese aumenta del +4,5% su base annua e prosegue la tendenza positiva dell’occupazione (+0,3% la variazione del numero di addetti nel trimestre). Aumentano inoltre gli investimenti sulla sostenibilità: un’azienda su due ha programmato misure ambientali e sociali. Questi i principali numeri emersi dall’indagine svolta da Unioncamere Lombardia sull’andamento economico del settore.
“Il settore – evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi – si conferma assoluto protagonista del sistema produttivo ed economico lombardo, capace di adattarsi ai cambiamenti e alle nuove sfide, soprattutto in tema di sostenibilità ambientale. Positivi anche i dati legati all’occupazione, certamente importanti e che testimoniano la propensione delle imprese lombarde a creare sviluppo”.
“Per il futuro del settore – prosegue Guidesi – conteranno gli aspetti di formazione, certificazione dei processi e dei materiali, economia circolare nel riuso dei materiali e la garanzia di sicurezza sul lavoro nei cantieri. La filiera rimarrà in positivo se saremo in grado di rinnovarla e innovarla al fine di cogliere le grandi opportunità di rigenerazione urbana. La riqualificazione dei contesti urbani in ottica sostenibile passa dalla professionalità di questa filiera”.
“Noi come Regione – sottolinea Guidesi – continueremo a sostenere programmi di economia circolare e formazione per la filiera che comunque, al fine di continuare a essere fondamentale per il Pil, ha bisogno di essere sostenuta dal governo rispetto all’accesso al credito e agli incentivi sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”.
Per gli ultimi mesi dell’anno la maggioranza degli imprenditori si aspetta ancora un segno positivo per volume d’affari e occupazione, grazie ai cantieri già avviati. Crescono, come si diceva, gli sforzi delle imprese in tema di sostenibilità. Il 53% delle imprese ha intrapreso o programmato misure per il miglioramento dell’impatto sociale. Mentre il 52% ha fatto lo stesso per la riduzione dell’impatto ambientale.
Si tratta di valori in crescita rispetto al 2022, soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità sociale, dove si sono registrati incrementi sia per le misure rivolte al personale delle imprese (formazione continua, valutazione del benessere lavorativo, welfare aziendale) sia per quelle rivolte all’esterno (promozione dei fornitori locali, rapporti con le eccellenze del territorio e con chi si occupa di solidarietà). Per quello che riguarda invece la riduzione dell’impatto ambientale, le misure più diffuse sono il controllo attivo dei consumi e delle emissioni, oltre alla certificazione della produzione e all’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto.
Si confermano inoltre aspettative positive per le infrastrutture pubbliche (+4%), mentre al centro delle preoccupazioni restano il mercato privato residenziale (saldo tra previsioni di crescita e di diminuzione pari a -10%) e quello delle ristrutturazioni (-13%).
“La sostenibilità – commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – è una leva competitiva sempre più irrinunciabile per avere successo, in particolare in alcuni mercati esteri dove il rispetto dell’ambiente e dell’uso efficiente delle risorse sono particolarmente sentiti e guidano le decisioni di acquisto. In Lombardia partiamo da un buon livello con una sensibilità diffusa sia da parte delle imprese che dei cittadini, ma c’è molto da fare e occorre farlo senza esitazione, quindi è necessario continuare a investire sulla formazione e su certificazioni”.
“I dati del report – evidenzia Tiziano Pavoni, Presidente di Ance Lombardia – confermano quanto già osservato lo scorso anno: le imprese lombarde hanno avviato un percorso verso i temi della sostenibilità, riconoscendone anche il valore economico. Come Associazione pensiamo questo sia il momento giusto per il mondo del credito di utilizzare criteri omogenei di valutazione delle nostre aziende, il più possibile tarati sul settore edile e condivisi tra Istituzioni e imprese. Questo permetterebbe di valorizzare uniformemente gli investimenti ambientali già fatti in azienda, che hanno e avranno benefici sull’ambiente e sull’economia della nostra regione”.