Se il nostro “difensore civico” è tale Giletti

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    (p.b.) Se il nostro “difensore civico” è tale Giletti che conduce la domenica pomeriggio una trasmissione tv a dir poco vergognosa già di suo

    , populista e sfruttatrice di sentimentalismi dalla lacrima facile, allora peggio per il popolo. Giletti cita i minatori sfruttati a confronto con i “vitalizi” di tipi come Mario Capanna di cui ho lontana memoria e che non ho mai avuto in simpatia. Ero all’università Cattolica nel 1967, proprio quando c’era Capanna, uno dei tre leaders della rivolta studentesca. Ero uno studente-lavoratore e arrivando lì col treno delle 7.09 del mattino a Bergamo, arrivavo già col fiato grosso e poi trovavo l’ingresso sbarrato. Poi Capanna fu espulso e io votai Movimento Studentesco, pur aborrendo per natura assemblee e manifestazioni. Ma vedendo quello che è successo in tv, con Giletti che getta a terra il libro dell’ospite che ha invitato (appunto Capanna) mi chiedo perché o meglio chi l’avesse invitato e che diritto abbia uno come lui di fare le prediche. E poi da qui a dire, come ha detto Giletti “che io lavoro per questa gente” citando la storia di una donna che è morta di infarto, si è evidentemente alla follia comunicativa, visto quanto guadagna lo stesso Giletti per fare il capopopolo della lacrima. Se i “vitalizi” sono un’ingiustizia palese e la Regione Lombardia ha chiesto di ridurne l’importo di almeno il 10%, ricevendo lo sberleffo di chi non aderisce, anche gli “stipendi” alla Giletti sono uno sperpero insopportabile di denaro pubblico: però mentre i vitalizi adesso sono stati eliminati e almeno per il futuro non li avremo, i tipi alla Giletti li avremo chissà ancora per quanto. A suon di 30 mila euro al mese sempre pagati dai contribuenti (che a confronto dei 5 mila euro di Capanna mi sembra una cifra davvero sproporzionata). E’ uscita la scritta “applausi”. E il popolo applaudì.