Dietro l’angolo

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    Dietro l’angolo. Dove Sabrina appoggia le sue caramelle che sanno di penna bic. Dietro l’angolo. Dove Angelo annoda la sciarpa della Juve borbottando canzoni che non ricorda. Dietro l’angolo. Dove Blue non abbaia mai e se ne sta li a farsi coccolare dal ritmo dei tasti di Morgan. Dietro l’angolo. Dove Francesco mischia contratti a pane e mortadella. Dietro l’angolo. Dove le parole diventano mostri giganti dentro la lente di Etta. Dietro l’angolo. Dove il prezzemolo fa profumare i pezzi di Anna. Dietro l’angolo. Dove la pipa di Piero sbuffa come un treno a vapore.

    Dietro l’angolo della poesia c’è un bambino che dorme. Una manciata di nuvole. E una donna che spazza per terra. Dietro l’angolo della poesia, c’è sempre anche una via d’uscita, c’è il pensiero che conta le ore, attaccandole insieme al passare delle cose.

    Dietro l’angolo della poesia, c’è l’uomo forzuto, l’equilibrista, l’artista e uno scenario che sembra incompiuto, c’è una gita in campagna, un bacio sperato, un quaderno di anime, un sole scarabocchiato, c’è quel che leggi di un uomo giusto e di quello sbagliato; c’è una notte che sembra magnifica, un rumore di bombe da lontano, un bambino senza giochi che dorme sul pantano, c’è un essere umano che affoga nel mare, c’è una spiaggia tutta da interpretare, c’è il buono e il cattivo, c’è un Dio che non ha nome né destino.

    Ripercorro i cuori che ho incontrato ad occhi chiusi. Circumnavigando ogni insenatura, soffermandomi in ogni porto, indugiando con labbra e vino buono. Mi piace chi sulle guance ha i tramonti. Chi nel silenzio ha le parole giuste. Chi negli occhi ha qualche ti amo mai detto. Perché ancora non sa a chi dirlo. Chi prende spinte e si scusa. Chi beve piano e guarda l’acqua nel bicchiere e poi la lancia addosso ridendo.

    Mi piace chi sta li a riempire i mondi dal lato della finestra sbagliato, che con la testa bassa porta il peso di tutto il cielo e cadono le stelle dentro loro ma nessuno guardandole esprime desideri.

    Mi piace chi salva il mondo senza saperlo, e quando lo vengono a sapere dicono che non sanno chi è stato.