Il Papa in Africa, migrante a ritroso, sfida la blindatura della sicurezza. Certo, qualche squilibrato fanatico c’è in ogni parte del mondo, hanno ucciso non solo l’uomo ragno della canzone, ma persone reali, e la Bibbia comincia con un omicidio tra fratelli di sangue e di fede. Le fedi che fanno aggio sulle due altre due virtù teologali, speranza e carità, sono devastanti. Nella storia gli omicidi di grandi personaggi fanno scalpore. Il Papa sfida il rischio, vuole essere uno che vive come il resto del mondo, elenca le cause delle rivolte, dei nuovi esodi biblici. A Parigi tra qualche giorno comincia un summit mondiale per evitare che nei prossimi anni lasciamo in eredità un pianeta che sopravviva agli uomini, indicando in 2 gradi di temperatura massima sopportabile prima che metà del mondo sia desertificato. Emissioni di anidride carbonica in eccesso, Cina e India vogliono far valere la legge del taglione, voi occidentali avete inquinato per un secolo, noi abbiamo appena cominciato. Papa Francesco con la sua enciclica “Laudato Si'” ha smosso le coscienze, se non le acque degli oceani. Dire che siamo degli imbecilli è fin troppo facile, ci scaviamo la fossa. Ma tutti pensano ai soldi e la fossa la scaviamo allora per chi viene dopo, per i nostri figli. E quel Papa che va tra i poveri, in paesi retti da dittatori, a predicare la giustizia. Rischiando la vita. Che poi forse, passate la battuta, in realtà rischia di più restando in… Vaticano, dove volano i corvi neri della restaurazione.
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