Cammino sopra plichi di immaginazione. In mezzo a un periodo dove barcollo a ogni passo e cerco punti di svolta o virgole di strade nuove. Sono arrivata a questo inizio d’estate senza estate, solo “te” senza “esta”. Raccolgo i miei cocci di parole e sensazioni e guardo oltre. Se ci si arrende una volta, diventa un’abitudine. E a me le abitudini non sono mai piaciute.
Compro un metro da sarta per misurare la distanza tra i miei sogni e la realtà. Dopo mille misure scopro che non ci sono misure. La distanza si chiama azione. E così riparto. C’è comunque incanto nei boschi senza sentiero. C’è estasi su una spiaggia solitaria. C’è armonia nell’infrangersi delle onde. Chiedo la misura della gioia a un albero, imparo dai fiori, osservo la terra. Torno indietro, fino al preciso momento in cui ho rotto il suo patto. Un limite è un’occasione smisurata di ripartire. Buona estate.