Mi schiero dalla parte del ‘pensa pure ciò che vuoi’ e vado con me. Non me ne frega niente se inciampo davanti a un errore che poi magari è solo quello che voglio fare. Niente è più sincero di un passo falso. E io vado a cercare. Vado a cercarmi. Vado a cercarti. Distribuisco respiri. Nella solidità dell’aria, ti ho scritto una poesia, non è un messaggio invisibile, leggimi, ti basta un respiro. Ci sono momenti, dopo giorni di gente e parole, che cerchi solo di farti guidare dallo sguardo, il maestro sono i tuoi occhi ed è lì che impari le cose più vere. Quando fai solo ciò che t’incanta. L’istinto è una cosa meravigliosa. Non può essere spiegato, né deve essere ignorato. E lo sguardo si fa stella cometa. E tu che guardi i miei occhi non fermarti in superficie, ma guarda oltre. Ci vedrai il mare, le sue tempeste. La nudità dell’anima, le parole che non ho detto, la musica che ho ascoltato. La danza dei miei piedi scalzi in quel prato verde. E poi la corrente che mi ha trasportato dentro il tuo sorriso e il vento che mi ha accolto tra le sue ali. Ma soprattutto i tuoi occhi mentre guardano i miei. Siamo più belli con le labbra sporche di sogni.