L’estate con le stelle sulla pelle

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    Rubando spazio al mio sguardo. In un’altra estate che rotola. Che va veloce e non mi aspetta. Poi però qualcuno ferma la lancetta e cambia tutto. Succede solo in estate. Quando ti fermi. Un tempo lento, che forse non sembra nemmeno tempo, quando ti stropicci l’anima e scopri il cuore abbronzato di onde di luna leccate di salsedine. Sporcata di resti di stelle sopra albe di bagnasciuga incantate dal sorriso di bimbi bagnati di gioia. Quando scopri che ci sono ore composte da minuti e altre da meraviglie. Quando metti l’ansia dentro le conchiglie e il rumore del mare nei cuscini. Quando le onde sono spume di meringa, bianchi cavalli prigionieri di un incantesimo, fiabe che raccontano storie di orizzonti e pirati. Quando tutto è possibile e niente è certo. Quando non può essere sbagliato se muori dalla voglia di rifarlo. Quando non sai chi sei e ti va bene così, che tu il ramo e io la foglia, ma senza sapere però in quale stagione, se staccarmi da te in silenzio o lentamente crescere libera nel vento. Quando scrivo a caso, ascolto a caso, parlo a caso, ma poi guardo il cielo, che non è mai un caso ma è casa. Che quando c’eri tu veniva meglio anche la vita. Quando hai voglia di guscio e non lo trovi, ma poi guardi in alto e scopri che non è nulla, sono solo stelle che mi sono rimaste sulla pelle. Quando accendo la radio a caso e sento un accordo di chitarra che da solo basta a farmi venire in mente un giorno perfetto senza futuro a godermi le ore che passano.

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