lo zainetto di settembre

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    Aristea Canini

    L’odore intenso del vento di settembre. Lo spazio che si apre di cieli inquieti. Le corse a perdifiato per ricominciare ogni cosa. Io qui seduta sul marciapiede fuori dalla redazione guardo passare il mondo, in questo nuovo vero inizio d’anno che è settembre. Ho voglia di sgranarmi grano a chicco e chicco, di lasciarmi attraversare come terra dal mare rotondamente, morbidamente, comodamente dallo stupore della poesia, prendere i miei pensieri e trasformarli in carne. Che soltanto il pensiero vissuto ha valore. E poi buttarmi ancora una volta in quello che capita. La vita sta lì, alla portata del salto che non facciamo. “Nonostante’ e ‘oltre’. Sono loro che decidono tutto. Sono il sì e il no di tutte le storie. Ciglia imbevute. Pensieri sfilati. Gocce di cielo. Briciole di ciclamini. Colori che si infilano. Vapori di vita. Brividi di anima in code di lacrime. E’ solo respiro. Stretto. In un palmo di nuvole. Che da guscio si fanno crisalide. E divento farfalla di vita che mi trascina il cuore. Mi guardo qui rannicchiata dentro un vento frenetico di cielo. Con la mia anima rattoppata con lo scotch, riempio lo zainetto di vento e riparto. Gli anni passano e settembre se li ingoia tutti e mi riporta sempre ai nastri di partenza ma non me ne frega niente, ognuno ha l’età dei propri sogni. Basta portare con sé sempre occhi, bocca, voce, cuore, carne, sudore, vita. Ci provo ogni volta. Anche quest’anno, anche questo settembre dove ricomincia tutto. Indosso il mio solito vestito cucito per me. Fatto di vento. Tra una partenza e un ritorno. Mi affaccio a baciare il cielo. E poi vada come vada. Che essere felici non vuol dire che tutto è perfetto. Vuol dire che hai deciso di andare oltre le imperfezioni.

    Aristea Canini